INZAGHI  LAZIO EMPOLISe c’è una certezza in Serie A, da 27 anni a questa parte, è il risultato di Milan-Lazio. Vincono sempre o quasi sempre i rossoneri e la la Lazio esce sempre dal campo con rimpianti e delusioni. Succede anche stavolta, con Inzaghi che le prova tutte per sfatare il tabù San Siro, dove la Lazio non vince dal 1989: ripropone il 3-5-2 che ha affossato il Pescara (con le novità Basta per Felipe Anderson e l’esordio di Strakosha tra i pali per il forfait di Marchetti) e mette in campo una squadra che dimostra fin dai primi minuti di saper giocare un ottimo calcio. Eppure il 2-0 sul tabellino ha il sapore amaro di due ingenuità di marca biancoceleste, una per tempo: la prima è un buco difensivo che spiana a Bacca la strada per il vantaggio, la seconda un rigore che Radu regala a Niang. Fin dai primi minuti si vede però una bella Lazio: difesa alta e gioco propositivo, con gli inserimenti di Parolo e Milinkovic a supportare il lavoro offensivo della coppia Immobile-Djordjevic. L’intraprendenza biancoceleste sembra concretizzarsi già al 2’, quando il serbo si ritrova a tu per tu con Donnarumma: il numero 9 sbaglia un gol fatto, ma a togliere dalla testa il primo rimpianto di serata ci pensa l’arbitro Massa, che ferma tutto per fuorigioco. Il Milan sonnecchia, ma come un predatore azzanna la Lazio al momento più opportuno. Al 37’ Parolo perde ingenuamente palla sulla trequarti, De Vrij è fuori posizione e la ripartenza lanciata da Kucka viene finalizzata da Bacca, che dimostra ancora una volta di essere un goleador nato. Nella ripresa Inzaghi cambia la sua Lazio: fuori Bastos e Djordjevic, dentro le frecce Felipe Anderson e Keita. E la vivacità dei due esterni porta nuova forza nelle gambe dei biancocelesti, anche se è Niang al 55’ a sfiorare clamorosamente il gol, mancando per un centimetro l’appuntamento col pallone a porta vuota. La Lazio insegue, il Milan prova a chiuderla: ne esce una partita divertente, con continui ribaltamenti di fronte e con il pallino del gioco quasi sempre tra i piedi della formazione capitolina, che però ha il demerito di non calciare mai verso la porta di Donnarumma. Fino all’ingenuità di Radu, che da terra tenta una scivolata e sembra quasi mettere volontariamente la mano sul pallone calciato da Niang: Massa assegna il rigore e il francese trasforma per il 2-0 che chiude i giochi. La Lazio si spegne col passare dei minuti, il Milan amministra e porta in cascina altri tre punti, compiendo anche il sorpasso in classifica a quota 9.

GIORGIO MAROTA