pagliucaROMA- Toni Pagliuca, ovvero Le Orme. E’il 1968 quando Toni entra in pianta stabile in uno dei gruppi più importanti del Prog italiano. Con Michi Dei Rossi ed Aldo Tagliapietra forma il trio che spopola subito al Disco per l’estate con “Senti l’estate che torna”. L’esperienza in Inghilterra è fondamentale. I Nice di Keith Emerson diventano un punto di riferimento importante. Al rientro in Italia Le Orme incidono Collage con la collaborazione del maestro Reverberi che cura la produzione artistica. Collage diventa uno dei simboli del Prog a tal punto da convincere la multinazionale Philips a firmare un contratto. Seguono Uomo di pezza,Gioco di bimba e Felona e Sorona una rock opera stavolta con la collaborazione di Peter Hammill dei Van Deer Graff Generation. Gli anni ’70 evaporano senza particolari sussulti e Le Orme tornano alla forma canzone con partecipazioni negli ’80 a due San Remo. Nei primi anni ’90 c’è la scissione. Toni lascia il gruppo ed intraprende la carriera solistica. Come accade spesso le collaborazioni sono innumerevoli con Nic Potter e David Jackson dei Van Deer Graf Generation, Hugh Hopper dei Soft Machine e jam session con Patrizio Fariselli ex Area e Francesco Di Giacomo del Banco Del Mutuo Soccorso. Il resto è storia di questi anni con opere musicali tra cui una dedicata a Papa Bergoglio. Insomma una bella storia quella di Toni Pagliuca che non dimentica quegli anni straordinari targati Prog. “Abbiamo vissuto quel periodo nel modo più giusto possibile nonostante i radicali cambiamenti culturali e la rivoluzione studentesca sul finir degli anni sessanta. Noi suonavamo ma conoscevamo perfettamente i problemi di quei tempi ma fino allo scioglimento del gruppo abbiamo trascoso un periodo fantastico”. Era l’era dei concept-album, della commistione tra rock e classica e delle collaborazioni con i grandi maestri di musica come Reverberi. “Reverberi era intelligente, un ottimo produttore artistico. Abbiamo lavorato con lui fino al ’76 poi siamo andati avanti da soli. Quel periodo era bello perchè i dischi si vendevano e si facevano tour meravigliosi, ora i dischi non si vendono più e bisogna ripiegare sui concerti, quando è possibile farli. La musica comunque non invecchia mai nonostante tutto”. Le Orme per Toni restano solo un bel ricordo, ora la composizione è dedicata ai canti gregoriani e alle opere ecclesiastiche come quella dedicata a Papa Francesco.

MAURO CEDRONE