Steno con Bud Spencer e Giorgio Bracardi. Banana Joe. 1989. Archivio VanzinaROMA-Presentata a Roma alla Casa del cinema la mostra su Stefano Vanzina in arte Steno. Tra i più prolifici e caratteristici registi dell’Italia del dopo guerra, egli ha saputo concentrare nei suoi film tutta l’ironia e il sarcasmo che lo ha contraddistinto. Scopritore di talenti e indomabile creativo è senz’altro il re della commedia all’italiana. Sarà dedicata a lui, in occasione del centenario della nascita , la mostra “Steno, l’arte di far ridere. C’era una volta l’Italia di Steno. E c’è ancora” . Si tratta della prima mostra monografica a lui dedicata a cura di Marco Dionisi e Nevio De Pascalis, chesarà inaugurata il 12 aprile alla Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dove rimarrà fino al 5 giugno. Attraverso materiale inedito di famiglia, grazie ai figli Enrico e Carlo Vanzina, con la collaborazione degli archivi Studio EL Cinecittà, Latitudine, la mostra ricostruirà la storia professionale e privata di uno dei più grandi registi italiani: dall’infanzia fino all’ultima opera cinematografica. Un percorso fatto di fotografie, cimeli, carteggi, testimonianze dei tanti attori con i quali ha lavorato: da Totò ad Aldo Fabrizi, da Alberto Sordi a Vittorio De Sica, dalla coppia Tognazzi-Vianello a quella Franchi-Ingrassia, da Renato Pozzetto a Diego Abatantuono, da Mariangela Melato a Monica Vitti, da Enrico Montesano a Gigi Proietti, tra i protagonisti dell’indimenticabile film cult “Febbre da Cavallo”L’esposizione, impostata sulla base del Diario futile, una vera e propria opera pop su cui Steno incollava ritagli di giornale, vignette, appunti e foto dei collaboratori.Tra i presenti in sala,amici e testimoni dell’attività del regista tra cui Francesco Rutelli, Carlo Rossella e Luca Cordero di Montezemolo.