85392_genzano_di_roma_cinemaROMA-Il primo lungometraggio di Damien Chazelle, “Whiplash”, ha ottenuto
riconoscimenti importantissimi, tra cui tre Oscar e un Golden Globe.
Dal 26 gennaio, l’illustre regista statunitense torna al cinema con un
nuovo film, “La La Land”, presentato e acclamato la scorsa estate alla
Mostra Del Cinema di Venezia. Nel cast, attori di tutto rispetto come
Ryan Gosling, Emma Stone, il musicista John Legend e J.K Simmons.
Cambia lo scenario: dalle aule scolastiche musicali con uno sgabello
dietro a una batteria, si passa al teatro dove si recita. La tematica
però resta la stessa: la musica, vista dagli occhi di chi la vive e la
racconta da vicino.Protagonisti della vicenda, un pianista
squattrinato che sopravvive suonando nei pianobar e una umile attrice,
che nel passaggio tra un provino e l’altro, fa da portaborse ai grandi
divi.
“La La Land” non è semplicemente una storia nostalgica verso quegli
anni ’50 così innovativi ed economicamente spensierati, ma un vero
quadro malinconico in cui all’immagine, si aggiunge un affascinante
cocktail di musica e danza. Il film rimanda al passato, con
un’atmosfera che ricorda le coreografie di grandi capolavori come “Un
americano a Parigi” o “Cantando sotto la pioggia”, vecchie pellicole
che si distinguevano per quel profondo spunto di riflessione. Infatti,
«I musical parlano di gioia, quel sentimento che ti fa camminare tre
metri da terra quando inizia la musica, e parlano anche di malinconia
perché ogni canzone a un certo punto finisce… I musical parlano anche
di una condizione di confine, quel limite confuso tra sogno e realtà,
in cui la magia e il quotidiano si fondono l’uno nell’altra». E “La La
Land”, questi ingredienti ce li ha tutti: buona musica, un racconto
capace di far ridere ma allo stesso tempo di commuovere, quindi vale
la pena vederlo.

Eugenio Bonardi