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ROMA- L’effetto Olimpiadi ricade anche su altri sport. Si tratta di un’altra rinuncia, pesante come i Giochi del 2024. Stavolta è il turno dei Mondiali di Rugby del 2023. Superata la concorrenza di Francia e Sudafrica, l’Italia avrebbe duellato con l’Irlanda per ospitare la straordinaria manifestazione della palla ovale. L’indispensabile patrocinio del Governo non arriverà entro il 30 settembre e la Federrugby non potendolo allegare ad dossier di presentazione si vede costretta a rinunciare all’evento mondiale causa l’effetto a catena del “no” del comune di Roma alle Olimpiadi 2024. Sfuma così la terza manifestazione sportiva più importante al mondo dopo le Olimpiadi ed i Mondiali di calcio. Il rugby avrebbe portato un’indotto economico straordinario sicuramente maggiore degli 80 milioni di sterline (110 milioni di euro) di utili accumulati nell’edizione del 2015 in Inghilterra con milioni di biglietti venduti, miliardi di spettatori in tv con le partite trasmesse in 207 paesi, più quarantamila posti di lavoro. Il rammarico è grande perchè l’evento mondiale non avrebbe richiesto la costruzione di nuovi stadi e di infrastutture peraltro già esistenti. Il rugby dunque paga colpe non sue, costretto involontariamente a rinunciare ad un autentico sogno per gli effetti di una reazione a catena dovuta al braccio di ferro tra il comune di Roma ed il Coni.

CED