La Lazio vince ma non convince. Dopo un buon primo tempo dove i biancocelesti avevano prodotto tanto e trovato la rete dell’1-0 con Keita (ottima la sua prova), spariscono dal campo nella seconda frazione favorendo il rientro dell’Empoli che però non riesce a sfruttare le numerose disattenzioni dei capitolini e subisce, in chiusura, il raddoppio laziale firmato Lulic. La squadra di Inzaghi sale a quota 10 punti ma c’è ancora molto su cui lavorare, poiché staccare la spina da un tempo all’altro poteva avere ripercussioni più gravi ma è l’atteggiamento della squadra (Felipe Anderson su tutti) a deludere, troppo superficiale e svogliata. Si rivedono dal 1’ Keita e Biglia e il senegalese si rende subito protagonista (a volte fin troppo) con alcune discese palla al piede che seminano il panico nella difesa empolese. All’8’, però, arriva la prima brutta notizia: Biglia, che aveva forzato i tempi pur di essere presente, è costretto a chiedere il cambio per una ricaduta e la Lazio deve fare a meno nuovamente del suo capitano. Uscito l’argentino, la squadra di casa impiega un po’ per riorganizzarsi e l’Empoli rischia di punirla con la girata di Pucciarelli, neutralizzata però da Strakosha. Intorno al 25’ i biancocelesti alzano il ritmo e cominciano a mettere in seria difficoltà i toscani: al 26’ Anderson serve Keita all’altezza del dischetto del rigore e solo un provvidenziale intervento di Bellusci salva gli uomini di Martusciello dal colpo a botta sicura del numero 14; un minuto dopo Milinkovic pesca Immobile che, da posizione defilata, impegna Skorupski in angolo con un gran sinistro. E’ il preludio al gol che arriva 60’’ più tardi. Azione insistita di Anderson sulla destra, cross al centro che viene prolungato da Bellusci proprio sui piedi di Keita, il quale ha tutto il tempo di stoppare e freddare Skorupski. La Lazio ora appare in controllo, mentre l’Empoli fatica ad imporsi nella metà campo avversaria. Dopo l’uscita di Barba al 30’ per un problema alla coscia, la Lazio tira un po’ il freno e rischia di subire il pareggio a pochi minuti dal duplice fischio, prima con il colpo di testa di Gilardino, ribattuto da Strakosha, e poi con quello di Bellusci, di poco a lato. Il secondo tempo è di autentica sofferenza. Pronti, via e Pucciarelli fa tremare la traversa di Strakosha, segnale che l’Empoli c’è e vuole agguantare il pareggio mentre la Lazio fatica a mantenere il pallino del gioco, sbagliando molti passaggi. Al 19’ si riaccende Keita che, prima di lasciare il posto a Lukaku, sfiora la rete con un buon tiro a giro. La gara, però, si fa via via sempre più soporifera, con le due squadre molto imprecise e confusionarie. Gli uomini di Martusciello provano a rialzare il ritmo, approfittando del momento di appannamento dei capitolini: sulle fasce soprattutto, dove Lulic e Felipe Anderson sono ormai in debito d’ossigeno, sfondano a più riprese con la velocità di Pucciarelli e Pasqual. Proprio Pucciarelli, in chiusura, ha due occasioni per siglare il gol del pari, ma prima si vede murare il tiro da Wallace e poi è Strakosha a negargli la gioia del gol. La Lazio ormai sembra in balìa dell’avversario, troppo superficiale e imprecisa ma, proprio all’ultimo minuto regolamentare, riesce a chiudere la partita con il colpo di testa di Lulic, bravo a sfruttare un’indecisione tra Bellusci e Skorupski.
Valerio Cesta
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