immobile-atalanta-lazioROMA- Chi pensava ad una Lazio arrendevole e perennemente chiusa in difesa è rimasto certamente deluso. Ed anche chi pronosticava una tranquilla vittoria dei granata viste le molteplici assenze biancocelesti ha dovuto rivedere i suoi giudizi. Insomma il 2 a 2 finale non è altro che il sunto di un match gagliardo, duro in alcuni tratti e segnato anche da alcuni clamorosi errori delle due difese ma soprattutto dell’arbitro e dei suoi assistenti. Il pareggio alla fine non accontenta ne’ il Toro nè la Lazio non foss’altro per il gioco espresso dai granata nel primo tempo e dai biancocelesti nella seconda parte della gara. Dunque resta il rammarico per entrambe le squadre ma la soddisfazione per le stesse delle rispettive prestazioni dei giocatori in campo. Il 2 a 2 è comunque caratterizzato dal gran gol di Immobile, dal colpo di testa vincente del giovane Murgia e dal rigore generoso concesso dal direttore di gara per un fallo di braccio (che era dietro al corpo, quindi difficilmente punibile) di Parolo in area di rigore, penalty trasformato poi da Ljajic. Elogi vanno, (oltre ai giocatori biancocelesti che si sono sacrificati viste le sei assenze di altrettanti titolari) proprio ad Inzaghi che nel secondo tempo e sotto di un gol ha rivoluzionato l’assetto tattico facendo giocare la squadra con un superoffensivo 4-2-4 permettendo così alla Lazio di mettere alle corde il Toro salvato alla fine da quel rigore incompresibile concesso da Giacomelli. “Di rigori ce n’erano più di uno – ammette incredibilmente Mihajlovic. E come si fa a dire che il “braccio” in area di rigore di Parolo non fosse da sanzionare? Piuttosto quello clamoroso su Barreca perchè non è stato concesso il penalty? Francamente non capisco perchè l’arbitro non l’abbia visto. Comunque il Toro può battere chiunque, ma ci prendiamo un punto contro una buona Lazio”. Sinisa è contento nonostante i rilievi mossi alla terna arbitrale, Inzaghi un pò meno per le occasioni mancate. Chi invece è al settimo cielo è il giovane Murgia all’esordio….comunque vincente.

Mauro Cedrone