A Milano è festa per tutti, dai più giovani ai più attempati,si parte con un ricordo di Keith Moon e delle recenti vittime del terremoto, il “Back To The Who Tour 2016″ si infiamma sulle note di “I Can’t Explain”.Il primo “windmill” di Pete arriva quasi subito e fa esplodere il pubblico nella prima delle innumerevoli ovazioni. Pete è in forma, Roger canta come pochi nella storia del rock e facendo roteare il microfono come fosse un lazzo impazzito, manda in estasi il pubblico.La sua estensione vocale è un saggio di maestria che ancora una volta nasconde l’età anagrafica, unendo la tecnica canora ad un dinamismo invidiabile.Suda,scherza con Pete e con il pubblico, mostrando alle generazioni future cosa sia essere un frontman.Due ore di concerto che finisce tra gli applausi.Gli Who non distruggono più gli strumenti, ma ti portano per mano alla fine di un viaggio meraviglioso.I vecchietti sono in piena forma e pieni di energia che trasmettono come nessun altro,donando uno spettacolo da ricordare per sempre.
Maurizio Martinelli
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