ROMA- Un dejavu di un altro torneo, quello di nove anni fa, sempre al Foro Italico, dove l’allora 25enne livornese Filippo Volandri, batté Gasquet, Berdich e Federer centrando una incredibile semifinale, storica per il tennis italiano. Oggi, alla 34° primavera, il toscano è risultato l’unico highlander azzurro ad uscire indenne dalla giungla delle qualificazioni, ed ha compiuto l’impresa da numero 222 del mondo. Quella di martedì contro lo spagnolo Ferrer, altro 34enne ma ancora nelle gambe tanto sprint e brillantezza, potrebbe comunque essere per Volandri la sua ultima apparizione al Foro Italico, almeno così si evince dalle sue dichiarazioni: “Se dovesse essere l’ultima stagione, sarebbe importante aver giocato ancora una volta su questi campi, e se non dovessi chiudere l’anno vicino ai 100, potrei decidere di chiudere la carriera, gli anni li sento tutti”. Intanto oggi ricco programma con i big azzurri in gara. Sul centrale dalle 12 il canadese Raonic, 10 del seeding, incontra il qualificato palermitano Cecchinato nel remake di Montecarlo vinto dal primo a fatica; a seguire la Schiavone tenterà di venire a capo di una mancina terribile come la Safavova (10 del tabellone femminile) e dopo sarà la volta di Fabio Fognini, il signor Pennetta con cui convolerà in giugno, atteso da un match non facile contro lo spagnolo Garcia Lopez, uno che gioca bene su tutte le superfici. Sul Grand Stand, dalle 11, dopo il derby francese Gasquet-Benneteau sarà la volta dell’altro siciliano di Avola Salvatore Caruso, anch’egli pre-qualificato, opposto all’emergente australiano Kyrgyos, a seguire Sara Errani non dovrebbe aver problemi con la qualificata britannica Watson. Sul Pietrangeli, il vecchio Centrale insomma, tanto per non perdere un po’ di sano romanticismo, la Knapp potrebbe battere la Strycova (secondo match) e a seguire torna in campo il bolzanino Seppi dopo l’operazione all’anca, contro il canadese Pospisil, uno che predilige le superfici veloci (come Seppi d’altronde). Il match del giorno da osservare è però Dolgopolov-Thiem, con il primo un po’ pazzarello capace cioè di battere chiunque se in giornata o di perdere con chiunque se apatico e svogliato, e il secondo in netta ascesa.
Andrea Curti
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