C’è chi sostiene che le Olimpiadi per un tennista valgano meno di una vittoria a Wimbledon; per questo si dovrebbe chiedere a gente come Nadal, Djokovic, Murray, presenti al Barra Olympic Park di Rio de Janeiro malgrado avessero in passato più o meno recente trionfato sull’erba londinese. Djokovic ad esempio, numero 1 del mondo, ha pescato subito l’osso duro tra le non teste di serie, quell’argentino Del Potro martoriato dagli infortuni ma capace di giocare il miglior tennis se a distanza ridotta. Quanto alla spedizione azzurra, le defezioni per la zika di Berdich, Raonic ed altri se non danno proprio garanzie di medaglia, per lo meno consentono di sperare in qualcosa di più grande delle loro possibilità a bocce ferme. L’attuale numero uno d’Italia, il 34enne romano-senese Paolo Lorenzi, specialista del rosso, se la vedrà col cinese di Taipei Lu, 66 in classifica ma assai a più agio dell’italiano sul veloce. Un eventuale secondo turno vedrebbe d fronte il vincitore dell’incontro tra lo spagnolo Bautista Agut (10 del seeding) e il russo Kutnetsov. Su Fognini (41) c’è invece molta pressione; all’esordio il ligure affronta il quasi pensionato (oltre 36 anni) dominicano Estrella Burgos (87) ma al secondo turno troverebbe due brutti “cagnacci”, il francese Paire (16ma testa di serie) o il ceco Rosol. E, volando oltre Icaro, in un ipotetico ottavo se la vedrebbe con Murray. Anche da Seppi (74) è lecito aspettarsi almeno un buon torneo; prima il non irresistibile ucraino Marchenko (64) ed eventualmente il vincente del fu Nadal (che gioca malgrado accusi ancora dolore al polso sinistro) contro il giustiziere di Davis l’argentino Del Bonis. E’ bello vedere alle Olimpiadi anche il pugliese Fabbiano, uno che ha lavorato duro per arrivare al numero 113; avrà di fronte l’idolo di casa, il brasiliano Dutra Silva (94), battibile a meno di arbitraggi “casalinghi”, per poi trovare il francese Monfils (11). Nel singolare femminile, invece, le azzurre sono soltanto tre. Roberta Vinci, 6 del seeding “campando” ancora sulla finale raggiunta agli US Open dello scorso anno, ha un primo turno molto difficile contro la slovacca Schmiedlova, una che attaccando le può togliere quella rete tanto cara alla tarantina. Se dovesse andar bene, al secondo turno l’azzurra troverebbe la vincente di Makarova-Buyukaklay, due brutte clienti, sognando nei quarti contro Serenona Williams la rivincita della storica semifinale agli Us Open. La Errani (25) incontra l’olandese Bertens (23) in una stagione fatta più di ombre che di luci per l’italiana, anche sul rosso che è la sua superficie preferita; i precedenti sono 4-0 per la Errani ma sarà un’altra storia. Al secondo turno la Errani troverebbe la vincente dell’incontro tra Strycova e Wickmayer, due più abbordabili della Bertens. E’ invece chiusa dal pronostico la Knapp (113) contro la forte mancina Safarova (28). Paragrafo doppi. Quello maschile, inedito per l’operazione di Bolelli, vede Fognini e Seppi contro gli ucraini Marchenko (doppia sfida contando il singolare) – Molkanov ma al secondo turno la battaglia sarà durissima contro i fratelli Murray, scozzesi purosangue e numero 2 del tabellone. Errani-Vinci, pur essendo accreditate dell’ottava testa di serie, hanno un primo turno non semplici contro le tedesche Kerber e Petkovic, che tirano assai più forte. Le due azzurre, rimesse insieme da Coni e Federazione dopo un anno e mezzo di separazione più o meno consensuale, non sembrano più affiatate come una volta e peraltro hanno affrontato la trasferta brasiliana dopo un solo match perso giocato assieme. In ogni caso ai quarti (se ci arrivano) incontrerebbero le sorelle Williams, le stesse che hanno impedito loro di prendere una medaglia a Londra 2012.
Andrea Curti
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