StadioPerché non si parla più di Olimpiadi a Roma? Ve lo spieghiamo perché non è il momento. La favorita nella corsa al Campidoglio è la grillina Virginia Raggi, fortemente contraria alla nomination capitolina. E senza il benestare del sindaco, nonostante il blando plauso della giunta comunale precedente (versione Marino) non si fa molta strada. Di più mettiamo sull’asse della bilancia i recenti casi di doping che hanno indirettamente riguardato anche il vertice del Coni con l’annuncio del presidente Malagò di non ricandidarsi per le prossime elezioni all’Aniene stante il palese conflitto d’interesse gestendo un club che veicola buona parte dei destini dello sport italiano, dalla Pellegrini in giù, compreso quel Nicolò Mornati rinvenuto positivo ai controlli a sorpresa. Mettiamo sul piatto la scarsa popolarità di quel Luca di Montezemolo il cui nome campeggia in buona evidenza tra gli evasori offshore nel dossier Panama Papers e sI capirà perché le già evanescenti chances di Roma in questo momento sono al minimo storico rispetto alle candidature sicuramente meno inquinate di problemi e conflittualità di Los Angeles e Parigi. La spaccatura nell’atletica italiana con la palese contestazione al recupero del marciatore Schwazer sono la ciliegina sulla torta di un mondo spaccato e complesso dalla volontà contraddittoria. Ecco la scelta di un periodo di standby.

DANIELE POTO