Poteva essere una giornata importante per i colori azzurri se la Pellegrini avesse esaudito le aspettative degli italiani ma il suo quarto posto dietro l’australiana McKeon (bronzo), alla svedese Sjostrom (argento) ed all’invincibile americana Ledecky (oro) ha lasciato l’amaro in bocca a tutti quelli che credevano in un grande exploit della nostra portabandiera. Ci ha pensato però la pallavolo maschile ad alleviare il malcontento nostrano stroncando anche gli Stati Uniti con una sicurezza da grande sestetto. L’eroe del giorno però è stato senza dubbio Fabio Fognini, unica racchetta azzurra ancora in lizza nel singolare del torneo olimpico di Rio de Janeiro dopo l’eliminazione di Andreas Seppi (duplice 6/3 per mano di un tonico Nadal) e di Sara Errani (7/5 6/2 dalla russa Kasatkina che ha maggior velocità di palla della romagnola). Contro il francese Benoit Paire, non un fenomeno ma un giocatore molto solido nei fondamentali, con un buon servizio e dei passanti molto incisivi, il ligure ha dato davvero dimostrazione di tenere a questa manifestazione non mollando quando poteva, quando cioè il punteggio lo dava quasi per spacciato, E spesso ciò è accaduto. L’azzurro ha infatti sempre inseguito il suo avversario per tutta la durata della contesa, Sotto un set e un break nel secondo, Fognini ha ripreso in mano il gioco dell’incontro ed ha pareggiato il conto dei 6/4. Ma nel terzo gioco dell’ultimo e decisivo set l’azzurro ha ceduto il servizio trovandosi indietro 3-1 e 0-30, altro score che poteva indurlo ad andare sotto la doccia. Invece prima una demi-voleè disperata poi uno smash inventato e vincente malgrado fosse scoordinato gli hanno dato coraggio e, complici due errori di Paire, ha salvato il quinto game. Al cambio di campo il primo dei due interventi del fisioterapista; Fognini si fa massaggiare la coscia sinistra, sembra un risentimento muscolare. Paire vola facilmente 4-2, Fognini resta aggrappato al suo avversario con una strepitosa palla corta (3-4), il francese annulla col servizio una palla del 4 pari e mantiene le distanze, e nell’interminabile nono gioco succede un po’ di tutto. Dieci vantaggi, ma soprattutto due match point per il francese; nel primo Paire risponde in corridoio, nel secondo il coraggio di Fognini è immenso, attacco in diagonale di rovescio e voleè molto profonda che Paire non riesce a controllare. E il 5 pari arriva alla prima opportunità con una veronica di Fognini di Panattiana memoria. Fognini conquista anche il terzo gioco consecutivo issandosi 6-5, Paire traina la contesa al tie-break stordito come è dai due match point non capitalizzati. Ma il thrilling non è finito. Sul secondo errore consecutivo di Paire, il francese sente la tensione e inveisce contro guardalinee e chiunque si trovasse da quelle parti. Così Fognini scappa 3-1, 5-2 e 6-3; sul secondo match point il rovescio di Fognini è fuori di meno di mezzo millimetro e i due contendenti, a rete, se la ridono. Ma al terzo, dopo due ore e venti di battaglia pura, un passante lungolinea vincente di dritto consegnava la vittoria al ligure, passato dall’Inferno al Paradiso nel giro di pochi minuti. E con un Fognini così, così “pazzarello” e imprevedibile, può succedere di tutto, anche che batta Murray, campione olimpico, di Wimbledon e di Coppa Davis in carica. Così come può accedere che Errani-Vinci vadano ancora più avanti dei quarti di finale a cui sono approdate dopo aver lasciato solo cinque giochi alle cinesi Xu e Zheng. L’ostacolo per la semifinale si chiama Repubblica Ceca ovvero Safarova e Strykova, due che tirano molto forte, soprattutto la prima, mancina e spesso trascinatrice della coppia, in grado insieme di sconfiggere al primo turno le sorelle Williams.
Andrea Curti
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