Difficile parlare già di crisi Leicester, ma gli indizi per una stagione complicata sono sul tavolo. Certo, la straordinaria cavalcata della scorsa stagione, conclusa con la vittoria della Premier League, ha messo Ranieri davanti ad un bivio: continuare ad essere grande e costruire un progetto vincente, oppure rimanere una meteora, pur rimanendo immortale nei cuori di ogni amante del calcio. Dire Leicester significa parlare di sogni, di imprese, di un Davide che batte tanti Golia. Lui, Sir Claudio, ha messo tutti dietro, in rigoroso ordine: Arsenal, Tottenham, Manchester City, Manchester United. Per non parlare di Liverpool e Chelsea, che hanno chiuso la scorsa stagione una ottava e l’altra decima. Roba da fantacalcio, ma dopo aver reso possibile la più impossibile delle imprese sportive ecco che la realtà si ripresenta puntuale all’appuntamento col destino e chiede di fare i conti. E ora? Come la mettiamo con le big che si rinforzano e cercano riscatto? Con tutto il bene che vogliamo al Leicester e alla sua pazza storia, va detto che sono davvero pochi i 7 punti collezionati in 5 giornate, oltretutto perché le altre corrono parecchio (vedi il City, a punteggio pieno) e gli 81 punti con cui le foxes hanno vinto il titolo sembrano solo uno sbiadito ricordo. Quasi impossibile da ripetere. Ranieri, attualmente, ha già perso 2 partite di Premier (aveva abbassato la testa solo 3 volte, nel 2015-16) ed è fuori dalla Efl Cup, la coppa di Lega inglese, per mano del Chelsea di Conte. Eppure, proprio la gara casalinga contro i londinesi, poteva rilanciare ambizioni e sogni di una squadra che aspettava solo la scintilla giusta per ritornare a correre: sopra di due reti grazie a Okazaki sembrava averla trovata, poi le la rimonta firmata da Cahill e Azpilicueta e la doppietta di Fabregas hanno spento nuovamente la luce. Con la Champions League da giocare e il peso di un titolo troppo grande per la sua piccola storia, il Leicester è atteso dal Manchester United all’Old Trafford nel prossimo turno di Premier, sabato alle 13.30. Coincidenza vuole che sarà di nuovo “Il teatro dei sogni” a provare le ambizioni di Ranieri e soci: lì dove il 30 aprile scorso, quel pazzo e indimenticabile sogno divenne realtà.
Giorgio Marota
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