INZAGHI 2 NEO ALLENATORE DELLA LAZIO Lazio EmpoliROMA-“Non ho nessun rimpianto sulla formazione schierata.” Queste le parole di Simone Inzaghi al termine della debacle di San Siro che hanno fatto storcere il naso a più di qualche tifoso laziale. Sì, perchè il tecnico appare convinto di voler continuare a puntare sul 3-5-2, un modulo che aveva adottato contro la Juventus (e con cui era riuscito a imbrigliare per un tempo e mezzo la squadra di Allegri) e che poi ha riproposto, salvo la gara con il Chievo, nelle successive partite a discapito del 4-3-3 su cui aveva impostato tutta la preparazione estiva. Il tecnico piacentino si è detto soddisfatto del gioco della sua squadra ieri sera, ma di gioco noi ne abbiamo visto ben poco. E’ vero, mancava Biglia, il direttore d’orchestra della squadra, sostituito con Cataldi che, al momento, è l’unica soluzione percorribile visti gli uomini a disposizione; ma Danilo non dà ancora garanzia e gli uomini che da un momento all’altro potevano spaccare la partita (Keita e Felipe Anderson) erano in panchina, a favore di un Djordjevic non all’altezza e di un modulo più concentrato sulla fase difensiva. La scelta di schierare Basta sull’out di destra poteva essere plausibile vista la velocità di Niang, ma le altre scelte hanno lasciato a desiderare: Lulic in vistoso affanno già nelle ultime uscite, è stato capace di sbagliare quasi tutti i palloni capitatigli tra i piedi. E allora perchè non puntare su Lukaku? Il belga sembra già essere scomparso dai radar dopo le incoraggianti prime uscite, con il bosniaco e Radu preferitegli sia con lo schieramento a 4 che con quello a 3. La titolarità di Djordjevic è francamente inspiegabile visto gli errori grossolani commessi e, soprattutto, perchè costringe spesso Immobile ad agire da seconda punta, ruolo in cui l’ex-Torino non sembra rendere al meglio. Il gioco improntato sulle ali sembrava poter essere il marchio di fabbrica della Lazio di Inzaghi (e quello che aveva fatto volare la Lazio nel primo anno di Pioli) ma il mister pare che abbia accantonato questa soluzione, nonostante un Keita in ottima forma e un Felipe Anderson che, seppur lontano dai livelli a cui ci aveva abituato, può sempre inventare qualcosa. E che dire, infine, di Luis Alberto, Wallace e Leitner? Il primo è stato preso “per sostituire Candreva” ed è apparso solo ieri nel finale non incidendo sulle sorti della gara; il secondo, pagato 10 milioni, ha disputato una manciata di minuti con l’Atalanta per poi accomodarsi sempre in panchina, mentre il terzo non ha ancora mai visto il campo.

L’impegno con l’Empoli di domenica forse potrà rivelare nuove sorprese ma per ora i quesiti rimangono.
Valerio Cesta