ROMA- Più di 40 album. Circa 200 canzoni composte per se e per gli altri. Quarantacinque milioni di copie vendute. Un’infinità di concerti in Italia, in Europa e nel Mondo. Generazioni di fans. Insomma un idolo. Questo è Vasco detto Il Blasco. Rossi è probabilmente il cantante-cantautore italiano di maggior successo e fama. Il Blasco è fantastico e fantastica è la sua carriera. Ma Vasco è stato ed è anche fortunato per aver trovato sulla sua strada artisti di valore assoluto. I chitarristi ad esempio in tempi diversi hanno esaltato le sue qualità. Personaggi come Maurizio Solieri, Andrea Braido e Stef Burns hanno lasciato un segno indelebile nella vita artistica di Vasco. Protagonisti del successo di uno dei più grandi interpreti del rock italiano, le “chitarre del Blasco” sono intervenute a Night&Derby (Centro Suono Sport 101.5 fm) ed hanno raccontato la loro storia con Vasco Rossi. I virtuosi della Fender Strato e Tele, della Gibson, della Ibanez, della Paul Reed Smith, della Superstrat eccecc hanno regalato agli ascoltatori di N&D uno spaccato di vita professionale vissuta con Vasco sui palcoscenici delle piazze, degli stadi e nelle sale d’incisione di tutto il mondo. Maurizio Solieri è stato per tanti anni al fianco di Vasco Rossi prima d’interrompere la sua collaborazione per divergenze e discussioni con il Blasco. “Il mio rapporto con Vasco praticamente inizia a Punto Radio, una delle prime emittenti italiane. Ricordo che aveva un milione di ascoltatori. Mettevo i dischi ed era meraviglioso perchè proponevo grande musica Rock, Jazz, Blues. Poi con Vasco che organizzava megafeste iniziammo a suonare nelle piazze. Partecipavano tanti musicisti ed io suonavo con tutti. La “gavetta” me la son fatta li in giro per i paesi e per le città. Poi siamo cresciuti e con la Steve Rogers Band abbiamo fatto molti tour con Vasco. Con lui si è sempre lavorato molto, per preparare un tour ci voleva almeno un mese e mezzo o due. Io ho una trentina di chitarre ma nei tour me ne portavo dietro 12/13. E’ stata indubbiamente un’esperienza straordinaria ma come tutte le cose poi finiscono e nel 1996 me ne andai per cominciare a fare anche cose mie come album, concerti e collaborazioni varie”. Di esperienze meravigliose parla anche Andrea Braido, un’autentico fenomeno della chitarra ma anche del basso e perfino della batteria. “Con Vasco è stata un’emozione continua. Lui è un grande talento ma in Italia ce ne sono molti. In America ci stimano molto ma ci chiamano poco. Ci fanno tanti complimenti ma poi preferiscono chiamare artisti non italiani. Peccato. Chick Corea ad esempio mi fece tanti complimenti quando aprii un suo concerto. Mi disse che mi avrebbe chiamato ma poi non l’ho più sentito. Comunque la cosa più importante è continuare a studiare, sempre”. Studiare sempre è stato ed è il credo di Stef Burns, un altro grande chitarrista americano trapiantato in Italia (è sposato con l’attrice soubrette Maddalena Corvaglia ed il matrimonio è stato celebrato proprio da Vasco Rossi). Stef ha iniziato a suonare la chitarra a 6 anni, poi tanta gavetta, tante collaborazioni con artisti importanti, tanti gruppi e molte bands ed interminabili tours in America, Europa e Giappone. Nel 1991 su raccomandazione di Joe Satriani ricevette una chiamata da Alice Cooper che stava cercando un chitarrista. Stef suonò in Hey Stoopid. Vasco dopo avere ascoltato il brano ed averlo visto suonare dal vivo lo contattò per una sessione di registrazione nel 1993. “Vasco poi mi ha chiamato per Gli Spari Sopra. Quando mi dicono che sono bravo mi emoziono. Qui in Italia mi vogliono tutti bene. Il pubblico è appassionato e competente. I fans di Vasco sono calorosi e sempre molto vicini agli artisti. Con Vasco non è facile suonare alcuni brani, per questo bisogna studiare e prepararsi tanto. I concerti sono meravigliosi e la scaletta dei brani è straordinaria. Per prepararla a volte ci vogliono un paio di mesi prima di partire per il tour. Solitamente uso 4 chitarre ma ne ho una ventina alcune delle quali costruite proprio qui in Italia dove ci sono i migliori liutai”.E’ il “suono” delle chitarre del Blasco a Centro Suono 1o1.5 in fm.
Mauro Cedrone
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