ROMA-Di nuovo in pista: la Formula 1 approda nel Bahrein, uno degli Stati arabi più ricchi al mondo complice la produzione di petrolio, con le solite certezze/incertezze. Le certezze sono le Mercedes, con Nico Rosberg guastafeste tra il compagno-rivale di scuderia, nonché campione del mondo Lewis Hamilton, e la Ferrari di Sebastian Vettel, a cui manca ancora qualche chilometro virtuale per raggiungere il livello tecnico di un Hamilton da molti considerato erroneamente una figura di secondo piano. A Maranello poi confidano molto anche sulla più grossa incertezza degli ultimi tempi, il finlandese Raikkonen, per il quale ancora non si comprende se abbia accettato il ruolo di spalla a Vettel oppure se intenda correre da primo pilota, senza contare gli ordini di scuderia. In Bahrein, nella seconda tappa del Circuito mondiale, le prove stanno confermando l’inizio stagione in Australia, con Rosberg gasato e in forma mentre Vettel si è arreso alla curva 8 complice una ruota posteriore sinistra allentata. Dietro a questi, c’è quel “cagnaccio” di James Button su Mc Laren, orfana di Alonso reduce dal brutto incidente a Melbourne (volo e successivo ribaltamento a 200 km/h dopo un contatto con la Haas del carneade Gutierrez) che gli ha procurato un gran spavento e solo (per fortuna) problemi al polso e alle costole, tali da non sopportare lo sforzo di un Gran Premio.

Andrea Curti