ROMA- Rispettato il canovaccio. Juve decisamente più forte di una Lazio timorosa, spenta ed eccessivamente reverenziale difronte ai primi della classe. Troppo il divario in campo ma anche fuori, soprattutto tra le due società ma questo è un altro discorso. I numeri del resto sono impietosi per i biancocelesti che non hanno tirato in porta praticamente mai. Insomma poteva terminare tanto a poco ma il giudizio è duro anche con un netto 2 a 0 dei bianconeri che non hanno voluto infierire. Per larghi tratti è sembrata una partita d’allenamento per gli uomini di Allegri pronto a cancellare sconfitta e critiche dopo lo scivolone di Firenze. L’uno-due del primo tempo la dice lunga sull’andamento dell’incontro controllato praticamente sempre da Buffon, che non ha mai fatto una parata, e compagni spietati nel ribaltare continuamente il gioco in favore del micidiale tridente offensivo messo in campo dal tecnico juventino. Di contro il 4-3-3 di Inzaghi è apparso molle, mai incisivo e senza idee, buono solo per rimediare una brutta figura. Ma in fondo c’era da aspettarselo: troppe le differenze tra le due compagini. La Juve raramente ha perso o perde due partite consecutivamente e poi mai sul suo campo, autentico tabù per tutti con i 27 successi allo Stadium. Anche Inzaghi con il suo 4-3-3 ha pensato d’impensierire la retroguardia bianconera, rimediando solo un pò di merito nei primi minuti del secondo tempo prima di abdicare definitivamente davanti allo strapotere della Juve che aveva già chiuso la pratica senza particolari difficoltà nella prima parte della gara segnata anche dal discutibile atteggiamento tattico del tecnico biancoceleste. Alla Lazio non resta nemmeno il rammarico per quello che poteva essere e non è stato perchè il gap tra le due formazioni è talmente elevato che non c’è motivo di recriminare su nulla nè su nessuno compreso l’arbitro anche quando quest’ultimo si è fatto notare per l’ammonizione eccessiva ad Immobile che dovrebbe saltare il prossimo incontro con il Chievo sabato 28 gennaio all’Olimpico senza tre titolari, unica buona notizia in casa Lazio per ripartire in campionato.
Mauro Cedrone
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