DE ROSSI ITALIA LUSSEMBURGO A PERUGIA ULTIMA AMICHEVOLE DELL'ITALIA PRIMA DEL MONDIALE IN BRASILE (foto Tedeschi)
DE ROSSI
(foto Tedeschi)

 

Al quarantaduesimo arriva la prima azione azzurra degna di nota e questo la dice lunga sulla differenza in campo delle due squadre per gran parte della gara. Il canovaccio di Italia-Spagna è tutto li. Grande e continuo possesso palla delle furie rosse (di nome e di fatto) e solo un paio di spunti azzurri nel finale di primo tempo. Poca cosa per gli uomini di Ventura che soffrono maledettamente il tiki-taka spagnolo. Per Iniesta e compagni sembra proprio una seduta d’allenamento vista la preoccupante assenza di gioco da parte dell’undici nostrano. L’Italia si difende con affanno e non supera quasi mai il centrocampo avversario. A poco servono gli strilli dell’incredulo Ventura che non riesce a sistemare il centrocampo dopo l’uscita di scena per infortunio di Montolivo. Entra Bonaventura ma lo spartito non cambia, Parolo sembra un pivello della Primavera davanti a Vitolo. Eder e Pellè vagano nella metà campo avversaria senza sostegno, smarriti e timorosi della forza d’urto della linea difensiva spagnola. Al contrario il nostro reparto arretrato sbanda in mezzo agli uno-due di David Silva e Diego Costa, quest’ultimo in prolungato e duro confronto con Bonucci. Il parziale fischio del direttore di gara diventa una liberazione per gli azzurri che sperano di ricompattarsi nella seconda parte dell’incontro. Speranze però che evaporano subito, davanti al gol di Vitolo in compartecipazione di Buffon. Allora serve una scossa, Ventura toglie un’anonimo Pellè (protagonista solo di un gesto e frasi poco consone nei confronti del tecnico azzurro) e mette dentro Immobile per dare più vivacità al fronte offensivo azzurro. Qualcosa si vede, l’attaccante biancoceleste ci prova coadiuvato adesso da Eder e la retroguardia delle furie rosse  va in più di un’occasione in difficoltà. Ventura sprona  i suoi ragazzi, il buon Giampiero toglie un’insufficiente Parolo e tenta la carta Belotti. Carta vincente perchè la Spagna inizia a ballare la dietro. Il tridente azzurro alza il ritmo e da un’incursione in area di rigore di Eder scaturisce un giusto penalty trasformato dal giallorosso De Rossi. L’Italia si carica e la Spagna la mette sul piano della bagarre. Le furie rosse sembrano alle corde, i falli del furbo Sergio Ramos spezzano il gioco ed il possesso palla non c’è più. L’Italia potrebbe vincere se solo l’arbitro applicasse il regolamento con i doppi cartellini gialli per gli spagnoli ma tutto ciò non avviene con grande disappunto di tutto lo stadio. Il match termina con gli azzurri in attacco, c’è anche un gol in fuorigioco di Belotti. L’uno a uno è il risultato più giusto  per il possesso palla delle furie rosse e per le occasioni finali degli azzurri. Le indicazioni positive arrivano però dall’Italia degli ultimi venti minuti. E’ l’Italia di Immobile e Belotti in attacco, e Ventura sembra averlo capito, forse un pò in ritardo.

Mauro Cedrone