ROMA- Il successo di Gianni Donzelli nasce nel 1993 con l’album degli Audio 2 con la copertina priva di foto degli autori e l’utilizzo di timbriche e sonorità che fanno immediatamente pensare ad un nuovo disco di Lucio Battisti. Inizia così la vera carriera artistica di Donzelli propittato poi nel tempo alle proficue collaborazioni con Mina e Mogol: due “mostri” sacri della musica italiana. Donzelli racconta a Night & Derby l’evoluzione della storia degli Audio 2. “Con Leonporro cominciammo a suonare e cantare praticamente negli anni ’70 viaggiando tra Roma e Milano e distribuendo cassette registrate a tutti. Un giorno trovai l’indirizzo della società discografica del figlio di Mina, Massimiliano Pani e gli inviai un demo con 5 brani. Dopo un mese mi chiamò Mina a casa e con enorme stupore ed emozione da parte mia mi disse che gli piaceva e voleva incidere Neve. Fu certamente uno dei momenti indimenticabili della mia carriera”. Dopo Mina, Mogol: “Beh, Mogol è un autentico fenomeno musicale. E’ stato fondamentale per la carriera di moltissimi artisti. Pensate solo al binomio Mogol-Battisti ma anche a tanti altri grandi cantanti. Mogol è un fantasioso per eccellenza. Lui converte l’armonia in poesia. Noi negli anni ’70/’80 eravamo dei ragazzi ma eravamo affascinati da un personaggio simile. Con Mogol è stata una grande esperienza, con lui abbiamo vinto anche un Disco d’Oro”.
Mauro Cedrone
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