elio-germanoNon è di certo il primo e forse neanche l’ultimo tra i film dedicati

al povero frate che nel XIII secolo influenzò la Chiesa Cattolica.
Prima di Renaud Feleyd e Arnaud Lovet, lo avevano già fatto grandi
registi come Franco Zeffirelli, che nel 1972 girò “Fratello sole e
sorella luna”. Anche Liliana Cavani, diresse “Francesco” nel 1989.
Oggi invece è la volta de “Il sogno di San Francesco”.
A interpretare l’importante ruolo, un personaggio d’eccezione come
Elio Germano. Dopo aver raccontato la poesia di Leopardi, l’attore
romano continua per la stessa strada, vestendo i panni di un’altra
figura che ha lasciato tantissimi spunti di riflessione per credenti e
non. “Un Francesco…”, come spiega lo stesso Germano, “…che non
tagliava fuori nessuno, la sua idea era che in fondo siamo tutti
santi… ho pensato agli Hare Krishna, ai Sufi, credo che alla base di
ogni pensiero religioso c’è un obiettivo di amore universale”.
Infatti, non dimentichiamo che la stessa città di Assisi è a tutti gli
effetti simbolo di pace. Lo scorso 20 settembre si è svolta una
bellissima manifestazione a cui hanno aderito persone di Fede e
cultura differente. Anche il Santo Padre, indiscusso portavoce di un
messaggio di incitamento al rispetto e alla tolleranza, ha scelto per
l’appunto il nome di Francesco.
Ci sarà sempre qualcuno pronto a esprimere il suo dissenso, guardando
a San Francesco come a un pazzo o a un giullare. L’intento degli
autori, è tuttavia rendere omaggio al creatore di un’idea che
accomunasse gli uomini. Forse si trattava di utopia, ma tutto si può
dire fuorché non sia stato imitato. In fondo, anche pensieri puramente
laici come quello rivoluzionario che in Francia portò alla rivoluzione
e la canzone pacifista di John Lennon, “Imagine”, non erano poi così
lontani dalla filosofia di San Francesco.

Eugenio Bonardi