Il settimo bronzo e medaglia numero 26 alla causa della spedizione azzurra alle Olimpiadi di Rio de Janeiro porta la firma del Settebello di pallanuoto dopo una gara (12-10 lo score finale) in estremo equilibro ma sempre in testa contro un coriaceo Montenegro. La squadra di Campagna infatti spinti da Gallo e Nicholas Presciutti hanno chiuso 2-1 il primo quarto, poi si va punto per punto sino alla sirena dell’intervallo (5-4 Italia). Nel terzo tempo l’Italia tenta l’allungo portandosi + 2 ma i montenegrini non mollano, sono sempre in agguato. Lo sprint azzurro (massimo vantaggio +3) nell’ultimo quarto è lanciato dagli scatenati fratelli Presciutti ma gli avversari si portano ad una sola lunghezza di distanza (10-11). Ci pensa così una prodezza del centroboa Aicardi a mettere la medaglia di bronzo sul collo suo e dei suoi compagni. “Per una squadra giovane e destinata a migliorarsi come la nostra è un risultato strepitoso”, ha commentato coach Sandro Campagna, aggiungendo che “si è fatto un torneo splendido, anche la partita al cardiopalma di oggi contro un forte e mai dimesso Montenegro ha dimostrato come i ragazzi abbiano avuto una crescita esponenziale nel concetto di squadra”. L’attesa però cresce per la finale di volley maschile contro il Brasile (ore 18.15 italiana); sono passati dodici anni meno otto giorni da quel 29 agosto 2004 in cui l’Italia perse la sue seconda finale olimpica sempre contro i brasiliani. Quella con Montali in panca fu l’ultima finale a livello assoluto giocata dagli azzurri, preceduta dai fasti dell’era Velasco. Ora il sestetto italiano cerca il primo oro olimpico nella sua storia e lo fa contro il loro tabù, contro quel Brasile che gioca in casa col favore dei pronostici (per i carioca è la quarta finale di fila!) e della torcida dei 25.000 del Maracazinho, che faranno di certo un bel baccano. Però le parole di capitan Birarelli sono esplicite: “E’ un grandissimo traguardo essere arrivati sin qui ma non è il traguardo finale, c’è ancora una partita da vincere e daremo di certo tutto per centrare l’oro”. Oro che, oltre ad essere storico per il volley italiano, proietterebbe l’Italia nel medagliere dalla decima piazza all’ottava mondiale. Un lustro nel lustro. L’Italia è con voi, fateci divertire.
L’ultima giornata olimpica, con tanto di cerimonia di chiusura e arrivederci a Tokyo 2020, oltre al volley, ci può riservare la sorpresa di altre medaglie. Le ragazze della ginnastica ritmica sono in finale col quarto punteggio, la Trost nell’alto e la 4×400 femminile potrebbero leggermente rendere meno amaro il completo fallimento della nostra impotente atletica leggera, il montain byker lombardo Marco Aurelio Fontana (campione del mondo 2012 e 2013 e bronzo nel 2015) ha ambizioni da podio mentre ci sono molte attese per il naturalizzato cubano e caporale dell’Esercito Frank Chamizo nella lotta libera, addirittura si parla di gradino più alto del podio. Magari…
Andrea Curti
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