BIGLIAROMA- Fine indecorosa. Lacrime e sangue si mischiano. La Lazio si batte il petto e recita il mea culpa per quello che poteva essere e non è stato per un’atteggiamento scellerato in una gara che poteva controllare forte dell’uno a uno dell’andata. Invece Lazio-Sparta termina tra i fischi dell’Olimpico dopo gli ole’ di scherno versoi giocatori biancocelesti. Tutto si concretizza nei primi 45 minuti. Bastano 120 secondi ai cechi per regolare e distruggere le ambizioni degli uomini di Pioli in balia dei contropiede avversari. Un uno-due che stordisce Biglia e compagni inermi davanti ad una squadra che nel match dell’andata non e’ affatto sembrata trascendentale e non sono servite a nulla le quattro azioni pericolose dei biancocelesti. La gara e’ sembrata subito segnata anche per l’atteggiamento dell’arbitro il cui fischietto e’ stato praticamente inattivo per gran parte della gara (il primo sibilo al 39° il che e’ tutto dire). Ma al di la’ del direttore di gara la Lazio non ha mai avuto il coraggio di reagire veramente alle scorribande dei “gialli”. Il terzo gol in chiusura di primo tempo ha poi messo fine alle speranze di non dover dire addio all’Europa con una qualificazione praticamente in mano. “E’ stata una vergogna”queste le parole di un’affranto Biglia al termine dell’incontro. Il colpo inferto dallo Sparta e’ tremendo, ora il rischio che la sconfitta dell’Olimpico possa riperquotersi sul campionato appare latente. Il Milan e’ alle porte e non e’ affatto escluso che sulla panchina biancoceleste potrebbe esserci un altro allenatore.