f12015jap_jk1802527Sin dal venerdì, Vettel realizza il 2° e il miglior tempo nelle
sessioni di prove libere. Il giorno successivo però, le gomme soft
della Ferrari non si adattano alle condizioni atmosferiche messicane,
per lui e per Raikkonen solo un sesto e un settimo posto al via.
Partito dalla pole, Hamilton mantiene la testa davanti al compagno di
squadra, che ha un contatto con Daniel Ricciardo su Redbull.
L’australiano ne approfitta per rifornire al primo giro e montare un
set di medie con cui affrontare gran parte della gara. Vettel è
bloccato in sesta posizione dalla Williams di Felipe Massa, agile nel
difendersi ma palesemente più lenta in pista. Come l’anno scorso in
Belgio e quest’estate in Austria, il tedesco rimane in pista il più a
lungo possibile, addirittura fino al 32° giro. Al suo ritorno in pista
è ancora 6° dietro al compagno di squadra per tentare di arrivare fino
al traguardo.
Nelle tornate successive l’olandese Max Vertstappen su Redbull, tiene
a bada il tedesco Nico Roseberg su Mercedes, fino a portarsi a pochi
decimi da lui. Anche l’idolo di casa, Sergio Peres, non molla sul
brasiliano Felipe Massa. Il derby sudamericano per la decima posizione
allieta i 130.000 presenti, che nonostante lo spettacolo non molto
coinvolgente di oggi, non manca a mostrare costantemente il suo
entusiasmo.
Vertstappen conferma la sua carica agonistica, credendoci fino in
fondo nel recupero su Nico Roseberg, ma per l’olandese, il sorpasso
tentato al 50° giro fallisce miseramente. La traiettoria larga lo
costringe a ricominciare dai 2 secondi e mezzo di ritardo. Nella fase
finale, Vettel guadagna terreno su di lui e ben si sa che in Formula
1, se i distacchi sono eccessivamente lontani, un eventuale sorpasso
si rileva impossibile. Inizia invece un duello serrato, con 5 giri di
fuoco da una parte e dall’altra.
Quando il tedesco azzarda l’attacco, il rivale olandese tenta di
buttarlo fuori pista. I commissari sentenziano: Vertstappen deve
lasciare la posizione a Sebastian Vettel. L’olandese, non soltanto
rifiuta l’ordine, ma decelera fortemente il suo ritmo, lasciando che
Ricciardo raggiunga il ferrarista. Un eventuale sorpasso avrebbe
consentito alla Redbull di preservare il podio. E allo stesso modo,
l’australiano ci prova su Vettel, cercando palesemente l’incidente.
Hamilton vince, secondo posto per un Roseberg sempre più vicino al
titolo e per il terzo posto? Il verdetto della
giuria (penalizza Vettel) che dopo 10 minuti di analisi, decreta il risultato: l’onore
di affacciarsi davanti ai 130.000 di Città Del Messico, spetta al
tedesco della Ferrari. Vertstappen, che aveva già parcheggiato la sua
vettura nel posto del terzo classificato, deve accettare una grande
delusione e accontentarsi del quinto, con cinque secondi di penalità
dovuti a un gioco di squadra dichiaratamente sporco e antisportivo, ma alla fine la commissione punisce Vettel scalzandolo dal terzo posto del podio.

Eugenio Bonardi