Il tecnico giallorosso, Luciano Spalletti, come di consueto, parla in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato, che quello di domani vedrà la Roma ospite dell’Empoli nell’undicesima giornata di Serie A. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso:
Sugli infortunati
Mario Rui prosegue il percorso riabilitativo del ginocchio sinistro, Nura si allena già con la Primavera. Stesso percorso per Vermaelen, ci sono miglioramenti sia come forza che come sintomi, diciamo che le notizie sono buone rispetto al suo problema. Manca una settimana per Seck, che dovrebbe rientrare con il Bologna, mentre Peres e Perotti oggi rientrano in gruppo. Purtroppo l’enorme perdita è quella di Florenzi.
Rüdiger sarà titolare domani?
Vediamo come reagisce, è una cosa che si può rischiare. Non so se avrà i 90′ sulle gambe, dovranno essere fatte delle valutazioni ma è lì pronto anche per essere schierato dal 1′.
Sulla trasferta di Empoli e su Martusciello
Martusciello è il miglior allenatore che poteva avere l’Empoli, è fortissimo. L’ho avuto da giocatore, è una testa solida. Lui c’è sempre stato nell’Empoli in questi anni dove sono sempre stati ad alleggerire la pressione, si sono sempre salvati in anticipo, può succedere spesso che il club toscano come altri possa salvarsi verso la fine. Non stanno passando un bel momento, ma si vede che portano avanti un certo tipo di discorso, sono anche stati sfortunati. A Napoli hanno preso gol per bravura degli avversari, la partita è rimasta in bilico, Reina ha fatto un paio di interventi decisivi. Sarà una gara difficilissima, metteranno sempre qualcosa in più, quei calciatori lì li conosco bene. Soprattutto, questi giocatori che hanno sostituito, perché qualcuno forte è partito, vorranno giocarsi bene le chance di restare in A, sarà un match insidioso.
Chi giocherà tra Paredes e Strootman?
Ci devo pensare ancora, effettivamente il nostro centrocampo ora ha 4 giocatori in buonissima rampa di lancio, Nainggolan sta tornando a essere quello di cui abbiamo bisogno e ci darà una grande mano. Devo valutare, non posso rispondere.
Le barriere saranno tolte per il rugby: non è sbagliato come concetto, visto che per il calcio ci sono?
Sono d’accordo, è un’occasione per non fare una fatica superiore, perché rimetterle poi? Diamogli fiducia, sono convinto che la sapranno sfruttare i nostri tifosi. A Sassuolo erano tanti, a contatto con il campo, con una rete normale, se volevano far confusione, l’avrebbero fatto anche lì. Secondo me hai fatto un esempio corretto.
Può portare punti essere a ‘stretto contatto’ con i tifosi?
Sì, ne porta tanti, soprattutto con dei tifosi che hanno un sentimento come il nostro e loro sanno trasferire il tifo ai nostri giocatori, sarebbero fondamentali per il campionato. I nostri tifosi sono fondamentali per noi, li vogliamo vicino, tornate allo stadio, siete importanti per noi.
Quanto è quantificabile la perdita di Florenzi? Si sente garantito da Peres e gli altri?
Florenzi è talmente bravo a sostituire tutti, che è impossibile sostituirlo. La squadra dovrà dare qualcosa in più per quel tipo di giocatore che abbiamo perso. Al di là della condizione stratosferica, ti dà varie soluzioni, può giocare davanti e ti fa la stessa qualità e la stessa sostanza di quando fai giocare un centrocampista. Ultimamente, dietro, accettava l’uno contro uno, l’ho visto recuperare palla contro giocatori forti come Insigne, si ha il documento che ti determina di essere un difensore forte. È impossibile sostituirlo adesso, è il giocatore in più che avevamo, la soluzione a tutto e purtroppo è andata così. Questo involontariamente deve richiedere una fatica superiore a tutti, perché altrimenti non si mette a posto questa perdita. L’ho sentito fiducioso, sono andato a trovarlo dopo la partita siamo stati insieme fino a mezzanotte ed è fiducioso. L’ho trovato in splendida condizione mentale, e per il tipo di giocatore che è, c’è da vedere che recuperi un po’ prima degli altri. Son convinto per le qualità che ha che ci riesca. Sono comunque tanti giorni uguale.
Domani la Roma gioca la 16esima gara in due mesi, e se sommiamo le nazionali arriviamo a 20. Non le sembrano troppe per un campionato che non ha soldi come Premier e Liga? Non c’è la necessità di ridurle queste partite in futuro?
A volte si arriva in dei momenti dove vedi che devi recuperare della partita precedente e ti accorgi di dover fare discorsi per ricaricare la partita successiva. Effettivamente loro addosso subiranno la stessa fatica e le stesse difficoltà. Poi si guarda di attenersi a quella che è la condizione strumentale. Diciamo che con una rosa che ora hanno quasi tutte le società di A a disposizione, ogni tanto puoi sopperire, ma se ti succede quello che è successo a noi sugli infortuni, allora diventano pochi.
Su Juventus-Napoli. Ti senti più vicino a Sarri o Allegri?
Guarda io ho gusti semplicissimi, voglio sempre il meglio. Stasera voglio il meglio per la mia squadra, per quanto riguarda noi. E’ semplice. Poi sei per questo, sei contro quell’altro, voglio il meglio per noi. Se vince la Juventus naturalmente non è meglio per noi se pareggiano o vince il Napoli va bene uguale. Sono tutte e due allenatori molto bravi, ho molto da imparare per arrivare alle qualità che hanno questi due grandi allenatori.
Su Umberto Gandini
Esperienza, poi equilibrio, capacità, bel modo di fare. Lo conoscevo per televisione, mi sembrava quella persona lì, però quella che è l’idea che ti da a vederlo poi te la conferma a contatto nel conoscerlo di persona.
A inizio ottobre lei disse ‘la roma è al 60%’. Dopo questa striscia di vittorie, e al netto degli infortuni a che percentuale è?
Non è facile fare una percentuale possibile, perché poi noi ogni tanto abbiamo questi sbalzi di temperatura che non ti aspetti. E proprio per citare Venditti, che è quello che poi ha fatto la canzone che tutti amiamo, ce n’è un’altra che dice ‘e quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita’. Noi siamo abbastanza in condizione, dentro alla ricerca di prendere decisioni coraggiose, di fare cose importanti. Poi però bisogna tenere questo rendimento per un lungo periodo, e su questo qui non siamo stati bravissimi. Per ora stiamo bene e speriamo di continuare ad avere questa solidità, questa intensità nel preparare bene le partite, vogliosi nel ricercare poi queste decisioni coraggiose. Quello che mi fa piacere è che la squadra abbia capito. Quando fai le stesse cose che hai fatto per un lungo periodo dove non hai ricevuto niente devi fare qualcosa di diverso, e la squadra questo lo vuole fare.
Michele Spuri
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