SpallettiLuciano Spalletti è stato ospite della nota rubrica di Roma TV “Slide Show”, questo un estratto delle sue dichiarazioni più importanti sulla Roma e sul futuro del club giallorosso:

Su Totti: “E’ il nostro capitano, è la storia della Roma è il calciatore più forte del dopoguerra. Ho imparato moltissime cose da lui, che poi ho riproposto come esercitazioni negli allenamenti, le sue giocate ovviamente, determinando molti gol nelle mie squadre, non essendoci lui a compierle. Ha dato tanto sotto l’aspetto della qualità, dei numeri alla Roma, è giusto tutto quello che gli viene riconosciuto, che spero lui riesca a chiudere nella maniera più corretta per quello che gli dice il suo cuore, è una situazione che mi mette in difficoltà, quella del mio ruolo con quella che è la storia di Totti qui, perchè molti le vogliono abbinare, ma sono cose diverse. Assoluto rispetto per il campione, per l’uomo. Ne ha segnati tanti di gol con me (viene mostrata l’immagine del gol a pollonetto a San Siro contro l’Inter di Totti ndr), vincemmo una partita fondamentale, quel colpo è riconosciuto in tutto il mondo, i suoi gol ci hanno permesso di alzare delle Coppe, di gioire con tutti i tifosi, ci hanno fatto festeggiare tutti insieme”.

Sulla sua prima esperienza alla Roma: “E’ stato un gruppo importante, per tre anni su 4 è stato un calcio straordinario, questo fatto di non dare riferimento ai due centrali difensivi partì dall’Empoli quando feci giocare in quel ruolo Martuscello, un centrocampista bravo a trovarsi lo spazio tra le linee, è un’idea che mi portai dietro, poi ovviamente con Francesco che ha piacere a ricevere palla sui piedi, veniva meglio, avendo poi Perrotta vicino, con Taddei e Mancini sui lati, erano curiosi di andare a vedere quello che c’era alle spalle dei difensori avversari, si buttavano negli spazi sfruttando la qualità di Totti di mettere palla dietro le loro spalle, con gli specchietti retrovisori, palle messe con il giro contato, è nato un calcio straordinario, apprezzato da tutti. Mia moglie Tamara e la Roma sono i due amori della mia vita, me li porterò dietro per sempre”

Su Bruno Conti: “E’ un amico, è rimasto uguale dalla prima volta, è stato determinante per il mio accesso a questo club, alla Roma, me ne accorsi, non sapendo niente, giocandoci contro da avversario, quando allenava la Roma, da come mi salutò, dal piacere che aveva nell’abbracciarmi, dai consigli che mi diede. Poi questi consigli furono di più quando approai a Trigoria, abbiamo condiviso insieme cinque anni bellissimi, è un amico, una persona capace, una persona alla quale rimarrò sempre legato”

Esultanza sotto la Sud: “Fu un momento bellissimo, la vittoria festeggiata all’Olimpico, fui travolto dalla gioia del nostro pubblico, è uno dei motivi per cui sono tornato qua. Quel record è stato battuto, quindi bisogna rifarne un altro, ci deve essere la ricerca di essere più bravi per fare altri record.”

Gol di Mancini a Lione: “Fece una giocata pazzesca, un gol che hanno fatto vedere in tutte le salse, per la qualità, la tecnica, per la vittoria che si portò a casa, un gol importante della storia della Roma”

La disfatta di Manchester: “Anche questa è un’altra tappa importante, mi ricordo che noi abbiamo giocato due tre volte contro il Manchester, abbiamo perso, abbiamo fatto anche delle buone partite, abbiamo vinto, chiaramente questa sconfitta ci da fastidio, ma voglio abbinarla alla vittoria dell’andata all’Olimpico, vincemmo contro i più bravi a livello mondiale.”

Spalletti con la Coppa Italia: “Un’altra vittoria importante, sono quelle due o tre coppettine di quei tempi, che però poi non abbiamo più rialzato in questi anni, sono state delle coppettone. Ne ho tante di queste foto in casa, le riguardo spesso, perchè mi ricordo il boato della Curva quando le abbiamo tirate su, che sento anche se non c’è l’audio nelle foto”

Franco Sensi, Rosella Sensi e Totti: “Sono delle belle persone tutte, c’è un grandissimo come Franco Sensi, ricorderò sempre la prima volta che lo conobbi nel suo ufficio, aveva questo sguardo paterno, perchè ero preoccupato, perchè non ricevetti da alcuni una grande accoglienza, mi disse “stia tranquillo mister, al suo fianco ci sono io, ci penso io a chi vuole disturbarla”. Trasferiva tutto il suo carisma, la sua personalità, uno dei più grandi presidenti che ho avuto”

De Rossi e Aquilani: “Sono due figli prodigio della romanità, sono due calciatori della nostra cantera, due giocatori importanti che hanno fatto vedere le loro qualità, Alberto è diventato internazionale, facendo esperienza altrove, Daniele ha invece deciso di rimanere qui, un impegno difficile perchè sei sempre a contatto con la tua gente, ci sono sempre più problematiche, è più facile andare altrove a giocare, sia Daniele che Francesco hanno scelto la strada più difficile, portandola in fondo nella maniera più giusta e corretta. Quando dice che sono il più bravo degli allenatori, secondo me sa che ne ha avuti di più bravi, però lo ringrazio. Ha dato tanto alla Roma, è nelle condizioni di dare ancora molto alla Roma, è molto intelligente, sa fare tutto in campo, se hai da chiedere lui esegue, è un calciatore che a me piace”

Spalletti e la Supercoppa: “L’ho fatta rifare, perchè non la volevo restituire, allora me la sono fatta riprodurre, ogni tanto l’abbraccio, ce l’ho in casa”

Su Cassano: “Antonio è un altro dei Campioni che ho avuto la fortuna di allenare, sono nati dei fraintendimenti con lui, che non ha gestito benissimo tutto l’amore e l’affetto che gli veniva concesso dal nostro pubblico, ha perso di vista un po’ di normalità. Antonio è il calciatore che è assomigliato di più a Francesco sul piano delle qualità, anche lui aveva questa capacità di leggere la giocata prima, di calciare da tutte le posizioni trovando gli angoli. Poi però non dobbiamo mai perdere di vista il contesto di squadra, di assieme, di gruppo, senza dimenticare anche gli altri, perchè poi è la squadra che fa i risultati, si arriva più in là con la squadra, se c’è un grande calciatore che fa le cose individuali senza l’aiuto della squadra, si fa fatica. Cassano in alcuni momenti pensava che potesse risolvere tutto lui, a volte ci riusciva pure, ma gli altri con l’aiuto della squadra arrivavano più in là”

Oggi la conferenza alle 17:30 e rifinitura alle 18:00 al Bernabeu