sc01Dal 25 novembre sarà possibile ascoltare il nuovo album di Sergio

Cammariere, cantautore raffinato e dall’elegante tocco pianistico,
ormai prossimo a festeggiare i suoi 15 anni di carriera. Parafrasando
Pino Daniele, si tratta di un disco a metà: 12 tracce di cui 6 grandi
successi del passato e 6 nuovi brani, tra cui il tanto atteso “Cyrano”
con Gino Paoli e “Con te o senza te”, in cui duetta insieme alla
splendida voce di Chiara Civello.
Dopo un difficile inizio negli anni ’90, caratterizzato da una serie
innumerevole di esibizioni nei locali jazz romani, Sergio si è fatto
conoscere grazie all’album “Dalla pace del mare lontano”, sicuramente
il più famoso per via della collaborazione con il poeta Roberto
Kunstler, autore dei testi. Comun denominatori dell’opera sono il
profondo sentimento nei confronti di una pace interiore che non c’è,
la nostalgia per la propria terra “…dove la voce delle cose più care è
soltanto un ricordo…” e le tante difficoltà di chi sceglie di fare
dell’arte il proprio mestiere. Il disco gli varrà la targa Tengo come
migliore opera prima del 2002. La partecipazione al Festival di
Sanremo l’anno successivo con “Tutto quello che un uomo” lo inserisce
di diritto tra i grandi nomi della musica italiana.
Il “cantautore piccolino”, così come lo chiama il suo pubblico per via
dell’ironico brano in cui si confronta con i colleghi, continua negli
anni successivi a realizzare tante altre canzoni in cui jazz e pop si
fondono. Ma al di là di qualsiasi disco, la speranza è che un nuovo
tour porti ancora Sergio in giro per l’Italia per rivedere quei
concerti “dove la musica diventa magia”, come scrisse nel brano “Vita
d’artista”. Ieri sera, l’anteprima di “Io” nella sua Calabria in
compagnia di Gino Paoli, Danilo Rea e dei suoi musicisti è già stata
un successo. Per ora sono previste altre due date, a Bari e a Bologna,
ma nel caso fosse prevista un’esibizione a Roma, vi informeremo.
Tra gli ingredienti principali dello spettacolo: musicisti di tutto
rispetto come Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al
contrabasso, Olen Cesari al violino e Fabrizio Bosso alla tromba;
l’improvvisazione e quel tocco pianistico delicato che trascina
l’ascoltatore nel cuore del jazz, lasciando qualcosa di veramente
grande.

Eugenio Bonardi