Oggi Francesco spegne la sua quarantesima candelina, cifra tonda, un numero importante per lui che i numeri sono sempre stati i suoi record.40 anni, eppure più scende in campo più torna giovane, ormai le sue prodezze non finiscono mai di meravigliare, regalando emozioni fortissime, per la Roma e per il calcio italiano.Oggi è il compleanno di chi ha fatto la storia della Roma e del calcio, di chi ne costituisce il simbolo e ne è diventata una Leggenda. Vivente e giocante. Una credenza religiosa, un mito, un totem del pallone. Era il lontano 28 marzo 1993 dove, al Rigamonti di Brescia, Francesco Totti esordì per la prima volta in serie A con la maglia della Roma allenata da Boskov che, su consiglio dell’allora compagno di squadra Sinisa Mihajolovi, lo face scendere in campo nei minuti finali dellapartita. Da quel giorno sono passati più di 23 anni. 23 anni di puro amore, dedizione e passione incondizionata verso l’unica maglia che il capitano giallorosso ha sempre indossato e continua ad indossare fino alla fine della sua carriera. Una carriera piena di emozioniindescrivibili, di sensazioni uniche che solo Francesco è stato in grado di far vivere a noi tifosi della Roma, e che continua inesorabilmente e straordinariamente a fare ogni volta che solca il campo.Dal suo primo gol in serie A contro il Foggia quel lontano 4 settembre 1994, ne dobbiamo contare ben 250 in campionato, collezionando 605 presenze, per un totale complessivo di 306 gol realizzati e ben 763 partite giocate con la stessa maglia.Quando si parla di colori, di simboli, di bandiere, non si può che pensare a Lui, che

rappresenta il baluardo, la leggenda di un calcio che per quanto malato possa essere diventato, lui lo ha sempre dipinto maestosamente con quel talento e quella classe unica che lo contraddistingue da ogni altro giocatore al mondo.Sì perché se è vero che di bandiere nel mondo del calcio ce ne sono state anche altre (si pensi a Del Piero, Maldini, Zanetti) non si può non considerare che per quanto abbiano dato e rappresentato, ognuno di loro ha militato in squadre che hanno vinto tutto, o quasi. Totti invece, come sappiamo, ben poco ha vinto rispetto a tutto quello che avrebbe potuto e dovuto vincere nel mondo del calcio, e qualsiasi trofeo sarebbe stato sempre troppo poco; perché forse è più facile rimanere quando si vince, è quando ciò non accade come avrebbe meritato che rimanere acquista ancora più valore. E lui non ha mai avuto dubbi. Ha scelto e sceglierebbe altre mille volte la Roma. Lui che la Roma la considera la sua casa, la sua famiglia, la sua vita.Nulla da togliere agli altri sopramenzionati che stimo sentitamente, il mio non vuole essere uno sminuire ma anzi un elogiare ancora di più quello che Totti ha dato per questi colori.E nel corso degli anni tutto il mondo del calcio lo ha omaggiato con dediche personali tra i quali le parole dell’amico Gianluigi Buffon “Totti ha scritto la storia del calcio italiano”, quelle di Diego A. Maradona: “Totti è il numero uno al mondo”, di Pelè: “Totti è il migliore giocatore al mondo”, così come quelle di Steven Gerrard “Totti è il Re di Roma, mi sarebbe piaciuto giocare con lui” e molti altri illustri del settore che hanno lasciato uno speciale tributo al numero 10.Probabilmente le parole non sarebbero mai abbastanza per definire un calciatore così, un’icona irripetibile per il calcio italiano e mondiale, e per quanto non ci voglia pensare, personalmente non riesco ad immaginare un calcio senza di Lui. Mai come adesso, siamo tutti con te Francè, sei tu che il regalo lo hai sempre fatto a noi con il semplice fatto di esistere!

Buon Compleanno Capitano, Come Te Nessuno MAI!

Maria Chiara Mazzetta