elezioni_comunali_20161ROMA- Il gioco del ballottaggio spariglia le differenze, riduce le forbici probabilistiche, azzera in parte il primo turno. Ecco perché anche per quanto riguarda la carica di sindaco di Roma il pronostico non è così scontato. Il Pd che arranca con leggero vantaggio a Milano si sente in obbligo di tentare la rimonta nella capitale. E al primo giorno ha già giocato la carta Totti, la mozione degli affetti rivolta ai tifosi giallorossi. Avviato un sillogismo (per la verità un po’ pedestre). Totti vuole le Olimpiadi a Roma. Esattamente come Giachetti e il Pd. Ergo Totti sposterà tutti i voti dei tifosi giallorossi in questa direzione a scapito del Movimento Cinque Stelle che, a parte le recenti caute diplomazie, sostanzialmente i Giochi non li vuole. Il Pd tenta anche la carta dell’endorsement nei confronti di Marchini che porterebbe in dote una discreta percentuale di voti. Tutti questi calcoli naturalmente non fanno i conti con la testa dell’elettore che si sente libero di votare al di là delle direttive di partito. Sarebbe interessante sapere a riguardo come si comporteranno i sostenitori di Fassina che pure regalerebbero un ulteriore 4%. Si rivolgeranno alla Raggi o a Giachetti? Noi crediamo che all’ombra di quel voto ci sia lo scoramento per il trattamento riservato a Marino dal Pd e dunque potrebbe essere proprio la giovane avvocatessa romana a giovarsene. Comunque di qui alla seconda votazione i colpi bassi non mancheranno. Quando il gioco si fa duro i duri incominciano a giocare. E Renzi ha iniziato a mostrare la sua faccia più feroce.

DANIELE POTO