ROMA- La terra di Monaco ben si confà ai rigurgiti di buon tennis a cui Fognini ci abitua quando non è in gran forma. Così accade che in Germania l’azzurro, già finalista due anni fa quando l’entusiasmo lo portò a ridosso della top-ten mondiale (adesso è 30), è approdato in semifinale piegando dopo due ore e 7/5 al terzo, il lucky loser slovacco Kovalik, 130 della classifica. La sofferenza fa parte del bagaglio di esperienze di un match dell’azzurro, con lui che sia avanti o indietro 5-0 non si sa mai come il match vada a finire. In ogni caso il ligure, promesso sposo in giugno della reginetta Pennetta, ritiratasi dopo l’exploit agli US Open 2015 e ormai vera donna ovunque del tennis rosa, sfiderà domani il vincente del match Del Potro-Kohlschreiber; se pescasse il primo si troverebbe di fronte ad un campione ancora convalescente in quella che potrebbe essere un’anteprima dello scontro di luglio in Davis tra Italia e Argentina (valido per l’accesso in semifinale) mentre il tedesco Kohlschreiber gioca in casa ed è sicuramente un “cagnaccio” sulla terra, uno che lotta su ogni palla e sa complessivamente giocar bene a tennis. Sarà match vero e Fognini, per uscirne, dovrà tirare fuori il meglio di sé.
Andrea Curti
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