james senese 1ROMA- E’ un nero a metà, con il sound nel sangue, nato da un afroamericano e da una ragazza napoletana. Il sax è sempre stato il suo strumento, una sorta di protrusione delle sue mani e delle sue braccia,  quel sax che caratterizza da sempre la sua vita da artista. James Senese è a metà strada tra Napoli ed il Bronx come spesso ama ricordare. John Coltrane è il suo mito ma ama alla follia Miles Davis ed i Weathter Report. Influenze straordinarie ma mai copiate, le cover le schiva, il suo è un jazz-fusion particolare e meraviglioso a tal punto da creare con Napoli Centrale uno stile, una sorta di genere musicale definito “Napolitan Power” dove si riconoscono praticamente molti artisti partenopei. “E’ vero abbiamo creato un vero e proprio tipo di musica”. James interviene a Night & Derby su Centro Suono Sport 101.5 alcuni  giorni prima di partire per un lungo tour e prima di presentare a Roma il suo ultimo lavoro. “O Sanghe” un album in pieno stile-Senese, forte, duro e come sempre proiettato verso i drammi che affliggono i popoli con la poverta’ in prima linea e con la richiesta stavolta di aiuto a Dio. “O Sanghe è un album composto da dieci tracce registrato un pò anche a Napoli. Anche in questo album racconto le difficoltà, la sofferenza che ci avvolge. E’ sempre stato uno dei miei temi su cui lavoro da tanti anni. Raccontare Napoli ad esempio non è facile. E’ una  città che soffre e non riesce ad emergere, ma è un problema generale, non solo partenopeo. Ma è anche colpa nostra, bisogna prendersi le proprie responsabilità a tutti i livelli. Noi per quanto possiamo cerchiamo di dare un pò di sollievo per quanto possibile con quello che sappiamo fare, cioè suonare”. Già suonare! E’ quello che ha sempre fatto James. “La gente ci ama. In qualsiasi posto andiamo sentiamo il calore e l’amore del pubblico, sia in Italia che all’estero. Forse perchè scaviamo nel cuore delle persone. Credo che questa sia una caratteristica di Napoli Centrale. Evidentemente è un sound che entra dentro e per questo la gente ci vuole bene”. Tutti amavano quel gruppo dove spiccava la figura predominante di Pino Daniele. “Con Pino eravamo fratelli. Tutto quello che abbiamo creato è stato naturale perchè c’intendevamo alla perfezione. Lui amava Napoli Centrale e voleva assolutamente suonare con noi. Mi chiamò a casa e disse che voleva assolutamente suonare con me, quando venne mi piacque subito ma suonava la chitarra ed invece a Napoli Centrale serviva un bassista. Gli dissi di comprare un basso se voleva suonare con noi. Pino ha suonato due anni con noi, è stato un periodo straordinario, così è nata la nostra grande amicizia. Lo porto nel cuore”.