lavoroI giovani sono la fascia più colpita dalla crisi. Con la disoccupazione giovanile l’Italia rischia di perdere il contributo di un’intera generazione. Le difficoltà dei giovani riguardano quasi
tutte le fasi che caratterizzano il loro ingresso nel mondo del lavoro: da quella iniziale dove i giovani sentono di più il gap tra la formazione scolastica e le esigenze del mondo produttivo,
alla conquista di un posto di lavoro sicuro, soddisfacente, in linea con le aspettative, che consenta di raggiungere l’indipendenza economica.
Eppure, nonostante la disillusione e il timore per un futuro lavorativo incerto, i giovani italiani mostrano segnali di coraggio e di apertura al nuovo. Sono sempre più disponibili ad accettare esperienze di lavoro all’estero ad esempio, e hanno voglia di emergere, di uscire fuori dalla ‘mischia’ per trovare una propria identità professionale.E’ forte la preoccupazione anche per gli adulti che una volta perso il lavoro hanno difficoltà a rientrarvi con grave danno per le loro famiglie oltre che per la loro dignità. Il peso della vita quotidiana nella ricerca dei beni essenziali, come la casa, diventa sempre più insostenibile.La povertà investe 1 milione e mezzo di famiglie, cioé un totale di 4 milioni di persone, quasi il 7% della popolazione italiana; mentre la platea dei poveri si allarga, inglobando il vecchio ceto medio, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle belle mani di pochi.Speriamo che la concentrazione di risorse vada ad incrementare copiosamente gli investimenti nelle attività produttive a vantaggio di tutti i lavoratori.

T.F