85392_genzano_di_roma_cinemaQuando si tratta di biografia, il cinema offre sicuramente un ottimo
strumento per rendere omaggio alla storia. Da giovedì 10 novembre,
l’attesissimo “Genius” di Michael Grandage arriva nelle sale italiane.
Forte del grande successo ottenuto con la fiction “The Young Pope” di
Paolo Sorrentino, il più che apprezzato attore Jude Law, torna sul set
vestendo i panni dell’editore Max Perkins, principale punto di
riferimento all’interno del marchio editoriale Scribner’s Son, di cui
facevano già parte nomi come Francis Scott Fitzgerald e Ernest
Heimingway. Nel 1929, cominciò il suo profondo legame con lo scrittore
Thomas Wolfe, un genio della letteratura, ma allo stesso tempo
personaggio arrogante e irrispettoso nei confronti dei colleghi e
delle persone che lo circondano. Insieme a Colin Firth, nel ruolo
dell’autore, anche Nicole Kidman, che interpreta l’amante, è stata
autrice di un’interpretazione magistrale, come è stata definita a
Berlino.
Il film era in concorso lo scorso inverno per l’Orso d’oro, il
prestigiosissimo premio della mostra berlinese. Non ha vinto, ma ha
avuto importanti riconoscimenti. Almeno all’apparenza, la storia
rimanda al racconto di “Will Hunting, genio ribelle”. Allo scrittore
prodigio, manca quella figura paterna che in passato aveva sostenuto i
suoi studi. Sull’editore invece, la regia focalizza un atteggiamento
autoritario, ma allo stesso tempo di passione. Non si limita infatti
alla correzione delle bozze, ma anche a entrare nel cuore di un testo,
cogliendone potenzialità e debolezze. Un incontro-scontro, tra due
personalità diverse, ma così unite da un unico comun denominatore: la
forza della parola. Quella parola che oggi stiamo chiudendo nel
dimenticatoio. Quella parola che se unita a un’ottima cura della
pubblicazione, contribuisce a far nascere un prodotto di cui autore ed
editore, possono dichiararsi protagonisti a quattro mani.

Eugenio Bonardi