f12015jap_jk1802527ROMA- A due mesi dall’avvio del campionato, il mercato piloti rompe il
silenzio invernale con la notizia che tutti aspettano: il nome del
pilota al volante della seconda freccia d’argento. È finlandese e si
chiama Valteri Bottas.
A dare l’annuncio in collegamento via web da Brackley, una pacifica
discussione tra lo stesso Bottas e il capotecnico del team Toto Wolff,
dopo la delibera della Williams. Il team inglese, ha precisato di aver
lasciato carta bianca al suo ormai suo ex pilota, tenendo conto
dell’offerta.
Grande soddisfazione è stata espressa da parte di tutta la squadra
tedesca, che auspica a una sana quanto leale collaborazione in
squadra. Al contrario, sono tifosi e appassionati a non concordare.
Bottas non ha la stessa esperienza che ha Felipe Massa, per questo c’è
chi già prevede l’esito della stagione, con Lewis Hamilton vincente
senza alcun rivale capace di ostacolarlo. Dietro, una lotta testa a
testa per il secondo posto, con Ferrari e Redbull protagoniste. Ma
sarà il caso forse di aspettare prima di commentare. Ricordando le
vittorie nelle categorie minori e i 9 podi precedentemente ottenuti in
Formula 1, Toto Wolff, crede nel salto di qualità, forse anche del
team viste le caratteristiche del nuovo acquisto. «Bottas è un ragazzo
serio, sempre molto concentrato e con i piedi per terra…».
Diversamente da Hamilton e Rosberg, noi ci permettiamo di aggiungere
“in ombra”, almeno fino ad oggi.
Gli auguri, arrivano anche da parte di Felipe Massa, che considera un
onore essere ingaggiato dalla scuderia campione del mondo. E per
quanto riguarda se stesso, il brasiliano ricorda ai suoi tifosi il
bellissimo rapporto che ha instaurato in casa Williams. Se fosse stata
una qualsiasi altra squadra a chiedere il ritorno alle corse, non
avrebbe accettato.
Lasciando da parte qualsiasi polemica, piace sapere che ci sia ancora
qualche campione affezionato al nome del team che lo rappresenta. Oggi
siamo abituati, anche nello sport, ad assistere alla celebrazione di
“matrimoni” che non durano nel tempo.

Eugenio Bonardi