immobile-atalanta-lazio“Cirù, c’ pienz tu?”. La popolarità di “Gomorra”, la serie televisiva campione d’incassi ideata da Saviano, non poteva che permeare la quotidianità degli italiani e se il nuovo centravanti della tua squadre del cuore di nome fa Ciro come il protagonista del fortunato show, la frase tormentone non può che balzarti subito in mente.Una frase che avranno pensato un po’ tutti i laziali quando in estate Ciro Immobile sbarcava a Roma, pronto a prendere le redini dell’attacco laziale dopo i veleni del caso-Bielsa che aveva scosso un’altra volta il già fragile ambiente biancoceleste: Cirù, c’ pienz tu? A risollevare le sorti di una squadra che nella passata stagione aveva disputato un campionato a dir poco anonimo? A diventare il nuovo bomber della Lazio dopo gli anni di luce e ombre di Klose? A farci dimenticare tutte le amarezze subite in questi anni? Le aspettative, finora, sono state rispettate, con l’attaccante originario di Torre Annunziata capace di andare in rete 4 volte in 7 presenze. Un inizio di stagione davvero positivo per Immobile che, tra l’altro, ieri sera ha evitato alla Nazionale Italiana una brutta figura in Macedonia, siglando due reti che hanno fissato sul 3-2 il risultato finale per gli azzurri. La speranza di ogni tifoso biancoceleste, ma anche dei sostenitori italiani, è che Ciro ritorni a essere quello ammirato nel Pescara di Zeman (28 gol in 37 apparizioni) o quello da 22 reti nel primo anno al Torino: un bomber di razza, capace di colpire in qualsiasi momento grazie alla rapidità e il fiuto per la rete. La chiamiamo “speranza” perchè in carriera Immobile ha alternato momenti esaltanti a periodi a dir poco deludenti: dopo l’esplosione col Torino, infatti, ci si aspettava il definitivo salto di qualità con il passaggio al Borussia Dortmund, ma alla corte di Klopp, dopo un inizio incoraggiante, non si è rivelato decisivo a lungo andare venendo spesso relegato in panchina. C’è da ricordare che la stagione 2014/15 per il Dortmund fu disastrosa, con la salvezza arrivata solo nella parte finale del campionato e che quindi non facilitò le cose a Immobile, autore di 10 reti in 34 presenze. Ma neanche con il passaggio al Siviglia l’anno successivo le cose sono andate meglio: il centravanti campano, infatti, non è riuscito mai ad ambientarsi nella compagine spagnola, finendo ben presto nel dimenticatoio (4 gol in 15 gettoni). E allora cosa bisogna fare quando si deve ricominciare da zero e dare una svolta alla propria carriera? Tornare a casa. E in quel momento casa voleva dire Torino, la squadra con cui era definitivamente esploso e che lo avrebbe riaccolto a braccia aperte. Nel gennaio scorso quindi Ciro torna a vestire la maglia granata e con 5 reti e i 5 assist in 14 partite risponde ai tanti dubbi che lo circondavano. Dunque, dopo l’incoraggiante inizio con la maglia della Lazio, possiamo parlare di un’ Immobile rinato? Di sicuro si è ritrovato, ma la stagione è lunga e speriamo possa mantenere questo stato di forma, per la gioia dei laziali e degli italiani.

Valerio Cesta