COLONIAUna storia vera degli anni settanta e del Cile di Pinochet .Un film intenso che ci fa vivere una storia d’amore in un contesto utopico nel Cile dittatoriale.Un attore su tutti: MICHAEL NYQVIST si quello della trilogia “uomini che odiano le donne” . Qui cattivo per l’occasione, molto cattivo. Lei EMMA WATSON ha la stessa espressione per tutto il film, o per tutti i suoi film per meglio dire, che debba guardare con amore o con odio lei fissa il suo interlocutore nello stesso modo. DANIEL BRÜHL e’ bravo, anche se qui non lo dimostra, si perche’ il suo ruolo si complica maledettamente quando dopo una tortura a base di elettroshock deve fingersi un po’ ritardato e quindi trattato nella colonia diversamente dagli altri membri ma anche dall’efferato predicatore laico Michael Nyqvist che lo lascia in vita sperando di utilizzarlo in qualche modo. A questo punto il “nostro” perde la sua caratteristica migliore “la recitazione”, smette di recitare e si adegua al cliche’ dettato da un regista poco ispirato e da una coprotagonista abulica nel suo personaggio.Certo non basta il bravo Nyqvist a salvare il film, quel che rimane e’ la scoperta di una storia di cui molti non ne erano a conoscenza, me compreso, e che per fortuna di questa pellicola ora sappiamo, se ce ne fosse stato ancora bisogno, di quanto la dittatura di Pinochet fosse devastante.

VOTO 6

Roberto Zaccagnini