La partita di oggi la descrivono i numeri che a danno della Lazio non solo quanto a goal subiti attestano che da tre partite tra Supercoppa e campionato non tiriamo più in porta, perché neanche riusciamo a portare la palla fin dentro l’area di rigore, così come a lanciare e a smarcare i nostri attaccanti, mettendoli di fronte agli avversari palla al piede e in velocità, così come il gioco del calcio prevede ed esige!

E poco male sarebbe giocare cotanto male contro squadrette come la Roma, che comunque battiamo, perché quando giochi male contro una squadra che oggi è stata più forte di te in ogni reparto ed è in fiducia da tempo, c’è ben poco da sperare finanché ai miracoli.Miracoli che per compiersi necessitano di impegno e non di disimpegno. A dire di assunzioni di responsabilità e non di vani auspici o propositi da marinai.

Parliamo di una partita impossibile da commentare perfino da chi per lavoro usa le parole e i concetti… Una partita che non merita nemmeno una parola in aggiunta oltre da parte mia, tranne una perentoria e categorica: FUORI GLI ATTRIBUTI!

Ammesso che i ragazzi gli attributi ce li abbiano a disposizione per poterli usare durante le partite e non soltanto sui social e/o in conferenza stampa…

Oppure, andasse via, fuori dalla Lazio chi non rispetta e ama la bandiera, la maglia e soprattutto i tifosi che per la Lazio si infervorano e soffrono da una vita intera, sognando chimere che stasera appaiono lontanissime, sebbene, per non drammatizzare oltre misura, la classifica avulsa ancora non ci esclude dalla lotta per il quarto posto. St.Les