morto-greg-lake-cuore-rock-degli-emerson-lake-and-palmer__730__000826626Greg Lake, chitarrista bassista e cantante conosciuto in tutto il
mondo grazie alla pluriennale esperienza con il trio Emerson, Lake &
Palmer, si è spento lo scorso mercoledì. Era malato di cancro, ma fino
all’ultimo giorno, non ha mai smesso di mostrare il grande amore per
la musica.
Dopo aver inciso un paio di singoli con il suo primo gruppo, la svolta
nel 1969, arrivò grazie al contatto con Robert Fripp, che lo volle al
suo fianco per la registrazione di, “The Court of the Crimson King”.
Il successo del disco e la novità del rock progressivo accesero
l’entusiasmo in ogni parte del mondo. Tuttavia Greg, scelse di
abbandonare la band. Insieme ad illustri musicisti come il tastierista
Keith Emerson e il batterista Carl Palmer, diede inizio a un progetto
destinato a segnare per sempre la storia della musica: Gli Emerson,
Lake & Palmer.
La creatività del tastierista, la velocità del batterista, ma anche la
tecnica vocale e musicale di Lake alla chitarra, al basso e alla voce,
univano le forze per fondersi in uno spettacolo ricco di emozioni e
talento. Quello che loro chiamavano “The show that never ends”,
citando il testo di “Karn Evil 9”. Il concetto trovava la sua massima
espressione con le suite “Tarkus” e la stessa “Karn Evil 9”. Questa,
che raggiunge l’eccezionale durata di mezz’ora, è ricordata in
particolare per il famoso intermezzo strumentale che alterna jazz e
rock e il difficilissimo se non impossibile assolo pianistico suonato
da Emerson. Ma se il tastierista e pianista era geniale nella
composizione, lo stesso dicasi per Lake, che oltre a cantare e
suonare, si occupava dei testi. La canzone “From the begining”,
probabilmente la più importante e famosa per eleganza e raffinatezza,
fu tutta opera sua, come lo era anche la profonda e commovente storia
dell’uomo fortunato o “Lucky Man”: Colui che nonostante i soldi, non
riuscì a sopravvivere alla malattia. Il brano, già proposto ai King
Crimson nel 1969, era stato rifiutato.
Conclusasi l’esperienza del trio, Lake, continuò a comporre da
solista, non raggiungendo mai i risultati degli anni precedenti. Solo
il disco “Manouvres”, registrato nel 1983 al fianco del chitarrista
Gary Moore, ottenne ottimi riscontri.
A Marzo ci aveva lasciato Keith Emerson, ora è toccato a Greg Lake. E
questa volta non piangiamo soltanto la scomparsa di un grande
musicista, piuttosto, la fine di quel famoso show a cui abbiamo
accennato. Quello spettacolo che oggi, resta soltanto nei vecchi video
e nei dischi, ma che certamente, non finisce mai di emozionare.

Eugenio Bonardi