Juventus-NapoliCredo che Massimiliano Allegri debba essere consacrato l’artefice vero di una stagione a dir poco prossima a scrivere pagine di storia vera,storia da non dimenticare e dove l’inchiostro che si spalmerà sopra i fogli che racconteranno le gesta di questa splendida squadra saranno la leggenda di una società che si chiama Juventus.
Una gara sentita e criticata,una partita che per le caratteristiche descritte in settimana sembrava essere paragonabile a una finale di coppa del mondo e non a una normale giornata del massimo campionato della serie A.
Si è parlato fin troppo e a tratti anche fuori da quei concetti di sport puro perché poi il calcio dovrebbe essere uno spaccato della nostra vita,una frazione di una giornata dedicata al ludico e non alle aspre e scorrette quanto offensive illazioni che il carrozzone del calcio ci propina di volta in volta.
Dalle professoresse o presunte tali a direttori di testate giornalistiche a certi cronisti di tv a pagamento che blaterano,offendono e lanciando sentenze davvero imbarazzanti. Un penoso carrozzone di personaggi alla ricerca di notorietà che per simpatie calcistiche avverse attaccano la Juventus a prescindere,gusto e sollazzo verbale di basso livello che offendono l’intelligenza altrui.La migliore risposta a questi attacchi e nota:non rispondere ma guardare avanti e giocarsi il proprio destino sul campo.
Sono partiti in 1000 per accompagnare i propri beniamini all’aeroporto Capodichino perché sfatare il tabù Stadium doveva essere la principale e certa missione da portare a termine,perché le 8 vittorie dovevano continuare a seguire una logica di continuità, perché non c’era gusto più grande che interrompere il ciclo di strepitosa rimonta dei bianconeri. Tutta questo mix di convinzioni e di certezze hanno tenuto in vita un esercito di tifosi appassionati:quelli del Napoli, ma poi i loro sogni si sono terribilmente infranti al minuto 88 quando Simone Zaza ha sferrato un tiro sbilenco ma quanto mai azzeccato per azionare l’interruttore che ha fatto esplodere di gioia uno stadio torinese e allo stesso tempo soffocare l’entusiasmo di un popolo napoletano.
Allegri ancora lui,Allegri l’allenatore che ha cancellato Conte,Allegri che ha capito quando variare uno schema in corsa avrebbe poi cambiato le sorti di una gara.
Sostituire un attaccante,Dybala, con un difensore Alex Sandro tra lo sgomento generale, una sorta di follia forse ma chiave di una gara davvero complicata.
Le caratteristiche per poter pungere sulla fascia più sofferente di un Napoli in evidente difficoltà è stata la mossa che forse nessuno si sarebbe mai aspettato. Entra Alex Sandro e il movimento veloce imbambola la retroguardia partenopea. Poi Zaza aziona quel ramoso interruttore e tutto lo stadio esplode di gioia irrefrenabile, di “ non posso credere che sia vero”.
Questa Juve sta scrivendo pagine da sogno perché recuperare 14 punti e passare in testa al campionato rappresenta quanto di più fantastico si possa immaginare, perché se accadesse quello che tutti vorremmo pronunciare ma per saggia scaramanzia non diremmo mai nemmeno sotto tortura allora si entrerebbe davvero nella leggenda.
Per concludere un messaggio lo vorrei mandare a quella professoressa di Napoli e al collega Paolo Liguori: continuate a parlare male di noi che porta tanto bene.

 

Marco Venditti