Primo ottavo di finale in uno Slam, nove set vinti su nove e lo scalpo importante del ceco Mensik (17 del mondo), più alto di lui in classifica (24): così si presenta il romano Cobolli tra i primi 16 di Wimbledon forse in maniera inaspettata per le sue caratteristiche fisiche e tecniche, ma non è una sorpresa se si considera che oggi si contano sulle dita di una mano i giocatori che fanno serve and volley in generale e sull’erba in particolare. Serve l’atletismo e Cobolli ne ha da vendere: se poi ci aggiungiamo anche una discreta dose di agonismo, che di solito aiuta per scrollarsi di dosso le paure, allora si spiega il meritato exploit del tennista romano, che entrerà nei primi 20 giocatori del mondo a 23 anni. Ma non è finita: c’è la prospettiva interessante dei quarti di finale, dal momento che il prossimo avversario non sarà né Bublik né Draper bensì uno tra il veterano 36enne croato Cilic ex 3 del mondo ora 83 e reduce dalla vittoria nel challenger sull’erba di Nottingham (però demolito dall’azzurro a Parigi un mese fa) e lo spagnolo terraiolo Munar, 55, che in questo Wimbledon ha vinto le sue prime e forse uniche partite sul verde londinese. Insomma, una ghiotta occasione per Cobolli per centrare i quarti di finale a Wimbledon, che equivarrebbe a vincere più di un semplice torneo ATP.
Andrea Curti
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