A guardare la classifica non si direbbe che l’azzurro Sinner debba inseguire lo spagnolo Alcaraz; in realtà è così, infatti Roma e Parigi e le attuali 18 vittorie consecutive dell’iberico ci indicano il favorito, compresa l’erba londinese sui cui prati Alcaraz vince da due anni consecutivi (se per questo, lo spagnolo ha trionfato anche al Queen’s). per cui Wimbledon si presenta per Sinner come un Everest da scalare, alla cui vetta c’è proprio l’Alcaraz ammazza italiani. Ma se il tennis è lo sport del diavolo, magari l’amico Fognini potrebbe buttar giù lo spagnolo e stendere il tappetto rosso a Sinner. Vedremo. Intanto l’altoatesino ha pescato un derby contro il marchigiano Nardi, 94, che non ha nulla da perdere, e nella parte alta del tabellone Sinner potrebbe avere Musetti nei quarti (il toscano difende la semifinale dello scorso anno) e il serbo Djokovic, che a Wimbledon ha vinto 7 volte e insegue il record di Federer a quota 8, più una serie di giocatori forti sull’erba come Shapovalov, Shelton, Paul e Draper, oltre all’incognita Berrettini (rientrante dall’infortunio agli adduttori) e a quel “ragazzaccio” di Bublik che lo ha battuto ad Halle. D’altronde, se Sinner non migliora sotto rete, altro che Everest…
Andrea Curti
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