Durano un set le gambe di Mago Musetti in questo maledetto tennis moderno dove la tecnica è spessa soppiantata dal fisico, e così lo spagnolo Alcaraz finisce per vincere la finale di Montecarlo senza trovare resistenza per due set su tre. “Un finale di partita che non speravo – ha raccontato l’azzurro – speravo di potermela giocare fino alla fine, ma non voglio togliere alcun merito ad Alcaraz che ha meritato la vittoria. Mi dispiace solo non aver potuto concludere la finale al meglio. Speriamo di provarci un’altra volta, cercherò di prendere la rivincita presto“. Già perché prima della resa atletica, Mago Musetti aveva di nuovo incantato il Country Club vincendo 6/3 la prima frazione di gioco, un set iniziato col break dello spagnolo e concluso con un Musetti sicuro nel palleggio e nel servizio, in grado di breakkare due volte un Alcaraz sulle montagne russe tra punti molto belli e pacchiani errori non forzati. In questa non continuità tecnica si era infilato con intelligenza l’azzurro ma poi Musetti ha pagato la settimana durissima dal punto di vista fisico, in cui ha dovuto rincorrere tutti gli avversari dal primo turno stando in campo per complessive 10 ore e 53 minuti contro le 5 ore e 2 minuti dell’iberico. Il che si è concretizzato in un pesante 6/1 6/0 per lo spagnolo, con l’azzurro fermo e incapace di rincorrere il palleggio del suo avversario. Ma poco importa, Musetti ha dimostrato di essere un grande giocatore e da lunedì la sua classifica lo testimonierà (sarà numero 11 del mondo a soli 15 punti dal 10, il norvegese Ruud). Quanto ad Alcaraz, pur con tutti i suoi limiti, diventerà numero 2 scavalcando di nuovo il tedesco Zverev, per cui Sinner è bello che avvertito, in vista di Roma come di tutta la stagione.
Andrea Curti
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