Imbarazzante la superiorità del numero 1 Sinner contro l’australiano n.8 De Minaur: il match è stato talmente facile per l’azzurro da sembrare quasi un caso di bullismo tennistico, con Sinner che ha disposto a suo piacimento del suo avversario, umiliandolo nel punteggio (6/3 6/2 6/1) e nel divario abissale esistente (peraltro il match è durato meno di due ore). Complessivamente su 11 turni di servizio Sinner ha perso soltanto 10 punti, concentrati per lo più nel secondo gioco del secondo set, quando De Minaur ha avuto l’unica palla-break dell’incontro: per il resto è stato un massacro a Fort Apache, con l’australiano che veniva surclassato in lungo e largo dal micidiale gioco robotico di Sinner. E ora per l’italiano, in semifinale c’è il giovane americano Shelton, giustiziere di Sonego; sulla carta pare non esserci storia, con Sinner sempre più lanciato verso la seconda affermazione consecutiva agli Australian Open. Djokovic o Zverev permettendo.

Andrea Curti